Diritto all’immaginazione: superare le barriere dell’accessibilità per una Cultura universale

Il diritto alla lettura e le barriere dell’accessibilità. Di Nello Capuano

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Di fronte alla realtà, l’immaginazione resta una via di fuga ma anche un potente strumento di crescita.

È il messaggio senza tempo de “La storia infinita”di Michael Ende — un insegnamento che oggi parla anche di accessibilità e diritto alla cultura.
alt="La storia infinita"di Michael Ende
Michael Ende, scrittore, drammaturgo e attore tedesco, figlio del pittore surrealista Edgar Ende, nel suo capolavoro La storia infinita affronta con straordinaria sensibilità il delicato equilibrio tra realtà e fantasia. Attraverso gli occhi di Bastiano, un ragazzo timido e vittima di bullismo, l’autore ci invita a riflettere su quanto il potere dell’immaginazione possa diventare un rifugio, ma anche una via di crescita personale. Nel mondo che Bastiano crea, egli diventa protagonista e scopre la forza di affrontare le proprie paure. È, in fondo, un viaggio interiore, un rito di passaggio. Come scrive lo stesso Ende: “Ogni storia è una storia infinita”.
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Un monito che ci ricorda che siamo noi a dover costruire la nostra storia, a dare significato al reale attraverso la fantasia.

Il valore universale delle storie
Le storie, qualunque sia il loro genere, rappresentano il vero collante tra autore e lettore. Permettono di evadere dalla quotidianità e di vivere altre vite, di sentire emozioni altrimenti irraggiungibili. E nulla, ancora oggi, può eguagliare la sensazione di un libro cartaceo tra le mani: il fruscio delle pagine, il profumo della carta, la possibilità di vedere con la mente ciò che l’autore ha solo suggerito con le parole. Leggere è un’immersione totale, un’esperienza a trecentosessanta gradi. Le emozioni dei personaggi diventano le nostre; ci immedesimiamo in loro, ritrovando tra le righe frammenti della nostra stessa vita.

Il diritto alla lettura e le barriere dell’accessibilità
Ma non per tutti l’accesso ai libri è semplice. Molti lettori con disabilità devono affidarsi a versioni digitali — e-book o audiolibri — spesso difficili da reperire o troppo costose. Piattaforme come Audible richiedono abbonamenti mensili di circa 10 euro, un costo che può diventare proibitivo per chi desidera semplicemente leggere. Anche la ricerca di e-book gratuiti risulta complicata, costringendo molti a veri e propri “voli pindarici” per accedere a ciò che dovrebbe essere un bene universale: la cultura.
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In una società dominata dal profitto, questi aspetti fondamentali vengono spesso relegati in secondo piano. Eppure nel XXI secolo la cultura dovrebbe essere un diritto, non un privilegio. Garantire l’accessibilità alle risorse culturali, siano esse scolastiche o di svago, è un passo indispensabile per costruire una società più inclusiva e consapevole.

Una cultura che sa raccontarsi
Come afferma Robert McKee, sceneggiatore e drammaturgo statunitense:. Una cultura non può evolversi senza una narrazione onesta e possente. Una cultura finisce con il degenerare quando vive in continuazione pseudo-storie patinate e vuote”. Ecco perché il compito di ciascuno di noi è quello di contribuire alla narrazione collettiva, arricchendola con le proprie esperienze e rendendola accessibile a tutti. Raccontare una storia significa restituire significato al mondo, dare voce a chi non ne ha, unire realtà e immaginazione per creare qualcosa che resti.

Perché, come scrive ancora McKee; “Una storia è una metafora della vita: oltrepassa il reale per condurci all’essenziale.”
Nello Capuano

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