No alla delocalizzazione delle Fonderie Pisano: il quartiere Fuorni-Monticelli-Ostaglio alza la voce

Il comitato di quartiere si mobilita contro l’ipotesi di trasferimento nell’area industriale a ridosso delle abitazioni: “Una minaccia per la salute e la vivibilità del territorio”

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Il comitato di quartiere Fuorni– via Monticelli–Ostaglio torna a mobilitarsi per difendere il proprio territorio da scelte calate dall’alto che rischiano di compromettere la salute pubblica e la qualità della vita. Dopo aver già contrastato in passato l’installazione di un termovalorizzatore a Ostaglio, i cittadini si oppongono oggi con forza all’ipotesi di delocalizzazione delle Fonderie Pisano nell’area ex Pennitalia, a meno di 500 metri dalle abitazioni. “Una proposta inaccettabile e pericolosa”, denuncia il presidente Raffaele Ciancio, annunciando una mobilitazione compatta e un confronto serrato con le istituzioni.
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Non è la prima volta che il comitato di quartiere Fuorni-via Monticelli-Ostaglio si trova a dover alzare le barricate per difendere il diritto alla salute, alla vivibilità e a una pianificazione urbanistica coerente con la vocazione del territorio. Già in passato, i cittadini riuniti nel comitato si erano opposti fermamente all’ipotesi di installazione di un termovalorizzatore nella zona di Ostaglio, riuscendo a portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni le criticità di una scelta calata dall’alto e del tutto incongruente con la natura residenziale dell’area.
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A dimostrazione della determinazione con cui il comitato intende affrontare anche questa nuova minaccia, già nella serata di ieri il presidente Raffaele Ciancio ha promosso un primo incontro operativo con Francesco Bottone, presidente del comitato di quartiere Scavate Case Rosse. La riunione, svoltasi presso la sede del comitato ospitante, ha visto la partecipazione di cittadini e rappresentanti locali, con l’obiettivo di coordinare una mobilitazione comune contro l’ipotesi di delocalizzazione delle Fonderie Pisano nell’area dell’ex Pennitalia, nella zona industriale adiacente, a meno di 500 metri in linea d’aria dalle abitazioni.

Un’ipotesi che ha immediatamente suscitato l’indignazione dei residenti e la ferma opposizione del comitato, che definisce tale eventualità “inaccettabile, illogica e potenzialmente devastante” per la qualità della vita nel quartiere.
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«Pensare di collocare una fonderia in un’area che sta conoscendo un’importante trasformazione residenziale e urbanistica è un insulto al buon senso e alla pianificazione del territorio», dichiara Raffaele Ciancio, presidente del comitato. «Parliamo di una zona in cui sorgerà il nuovo ospedale, che già oggi ospita scuole, palazzine abitate da famiglie, attività commerciali. Non è possibile immaginare la presenza di un impianto ad alto impatto ambientale a così breve distanza dai centri abitati».
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Ciancio prosegue sottolineando come questa battaglia non sia mossa da pregiudizi ideologici, ma da una concreta preoccupazione per la salute pubblica: «Non ci stiamo opponendo allo sviluppo, ci opponiamo al disordine, all’imposizione di scelte che ignorano la realtà del territorio e mettono a rischio la salute di centinaia di cittadini. La delocalizzazione delle Fonderie non può trasformarsi in un semplice “spostamento del problema”. Tutto questo è inaccettabile».
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Il comitato ha già avviato una mobilitazione e annuncia iniziative pubbliche e un confronto serrato con le istituzioni. «Non resteremo a guardare mentre si ipoteca il futuro del nostro quartiere. Vogliamo un confronto trasparente, basato su dati, valutazioni ambientali e coinvolgimento dei cittadini. La salute e la dignità di una comunità non sono sacrificabili sull’altare di decisioni opache e frettolose».

Il messaggio è chiaro e diretto: Fuorni, Monticelli e Ostaglio non accetteranno di diventare la nuova sede di ciò che altrove si è scelto di allontanare.

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