Aumentano dell’8,6% rispetto al 2024. Donne e lavoratori stranieri sempre più colpiti. Lombardia, Campania e Sicilia tra le regioni più pericolose
ROMA – I numeri sono drammatici: nei primi quattro mesi del 2025, in Italia, si contano già 291 morti sul lavoro, 23 in più rispetto allo stesso periodo del 2024, con un aumento dell’8,6%. Una strage silenziosa che coinvolge sempre più donne e lavoratori stranieri, con dati che preoccupano anche sul fronte territoriale, dove sette regioni finiscono in zona rossa per incidenza infortunistica.
È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che definisce il quadrimestre gennaio-aprile 2025 “un inizio d’anno da dimenticare”.
I numeri principali
– 291 vittime totali:
– 211 morti in occasione di lavoro
– 80 in itinere (cioè nel tragitto casa-lavoro)
Lombardia prima per vittime (34), seguita da Veneto, Campania, Sicilia, Piemonte e Toscana
Settori più colpiti: Costruzioni (31), Trasporti e Magazzinaggio (30), Manifatturiero (29)
Giorno più pericoloso: venerdì (21,3% degli incidenti mortali).
Donne: +47,5% di decessi
Tra le 291 vittime totali, 28 sono donne: 12 in occasione di lavoro, 16 in itinere. Un incremento preoccupante rispetto allo stesso periodo del 2024.
Stranieri: rischio di morte doppio rispetto agli italiani
I lavoratori stranieri deceduti sono 58 (circa il 20% del totale), con un’incidenza quasi doppia rispetto agli italiani: 15,5 vittime ogni milione di occupati, contro gli 8,0 degli italiani. 39 sono morti in occasione di lavoro, 19 in itinere.
Le denunce di infortunio: lieve calo generale
Nonostante l’aumento delle vittime, le denunce complessive di infortunio calano leggermente: -0,9% rispetto ad aprile 2024. Si contano 192.253 denunce totali, in prevalenza negli ambiti:
Manifatturiero (20.975)
Sanità (11.019)
Costruzioni (10.797)
Trasporti (9.774)
Commercio (9.675).
Chi è più a rischio: le fasce d’età
I lavoratori più a rischio sono:
Over 65: incidenza 19,2 per milione
55-64 anni: 14,8 (79 morti su 211)
15-24 anni: 9,6.
Le regioni più pericolose (zona rossa):
Incidenza superiore al 125% della media nazionale (8,8 morti per milione):
Basilicata
Umbria
Trentino-Alto Adige
Valle d’Aosta
Abruzzo
Sicilia
Campania
In zona arancione: Puglia, Toscana, Veneto, Molise, Piemonte e Calabria. In zona bianca: Marche, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Emilia-Romagna e Sardegna.
Il commento dell’Osservatorio
“A maggio è stato finalmente approvato il nuovo Accordo sulla formazione alla sicurezza per i datori di lavoro. Ci auguriamo che una maggiore consapevolezza favorisca un reale cambiamento culturale nelle aziende”, conclude Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio.
Cos’è l’incidenza infortunistica
L’incidenza degli infortuni mortali rappresenta il numero di vittime sul lavoro ogni milione di occupati per area geografica. Questo metodo permette di confrontare efficacemente il livello di rischio tra regioni con numeri di lavoratori molto diversi.
