I retroscena del “Mondo di Giovanni”
Non esclusivamente una mazzetta da 100mila euro, ma «un sistema di gestione della “cosa pubblica” orientata al perseguimento di interessi privati». La procura di Lagonegro è certa di aver scoperto un episodio di corruzione che ha portato ai domiciliari il sindaco di Santa Marina, l’ex consigliere regionale Giovanni Fortunato e l’imprenditore Antonio La Montagna di Acerra, ma anche una sorta di modus operandi nel piccolo comune del Golfo di Policastro.
Santa Marina è un comune con il maggior appeal turistico per i panorami mozzafiato e che attirano l’interesse anche di stranieri che aspirano ad avere un’abitazione in un paradiso.
L’INCHIESTA
L’indagine è iniziata dal permesso a costruire nel 2022 per la realizzazione di alcune abitazioni in una zona turistica nella stupenda area di Torre Oliva, in zona Policastro, beneficiaria Forever Dreams srl, alla cui gestione è interessato La Montagna, e successivamente allargatasi.
In un primo momento la richiesta di misura cautelare era stata respinta, poi, con la presentazione di nuovi elementi di indagine è stata accolta dal gip Guerino Francesco Gatto che, a fronte della richiesta di misure cautelari a carico di Fortunato e La Montagna non ne ha è messe per altri due, un indagato di Agropoli (che sarebbe il tecnico progettista e uomo di fiducia del sindaco), e di un altro imprenditore acerrano.
IL BLITZ
Ieri mattina la guardia di finanza del Nucleo di polizia Economico finanziaria di Salerno, al comando del colonnello Claudio Molinari, i colleghi de dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania, comandati dal capitano Fabio Tufano, con il contributo operativo della Tenenza di Sapri, comandata dal tenente Nunzio Tricoli, e della Sezione di pg dei finanzieri e dei carabinieri, su delega della procura di Lagonegro hanno eseguito l’ordinanza cautelare in capo ai due indagati e almeno cinque perquisizioni.
I militari si sono presentati in Comune a Santa Marina dove sono rimasti per ore, hanno perquisito le case degli indagati destinatari della misura cautelare e poi, tra le altre, pure quella di un imprenditore edile locale. Tra gli indagati ci sarebbe almeno un funzionario comunale per il quale non è stata richiesta la misura cautelare.
I SOLDI
A denunciare tutto è stato un immobiliarista della zona che aveva avuto contatti con buona parte degli indagati e che aveva tracciato il quadro della presunta mazzetta, ma anche del modus operandi di Fortunato. Uno degli indagati acerrani, chiamato a confronto con l’”accusatore” aveva negato puntualmente ogni sua dichiarazione.
Il pm Gianluca Grippo, che dirige le indagini, attraverso l’assunzione i dichiarazioni di più persone informate sui fatti, grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali (tra quelle di alcuni indagati che sembrerebbero avvalorare la tesi dell’ “accusatore”), l’esame del contenuto di dispositivi elettronici, le perquisizioni locali e domiciliari nel corso delle quali si era proceduto nel luglio 2023 al sequestro perfino di denaro contante per un importo superiore ai 160.000 euro, è arrivato a ricostruire alcuni episodi che avrebbero coinvolto il 58enne sindaco del comune di Santa Marina, diversi professionisti e alcuni imprenditori interessati a sviluppare in quel territorio comunale iniziative immobiliari.
Tra gli elementi acquisiti, quelli a carico dei due imprenditori napoletani che avrebbero corrisposto a Fortunato, per il rilascio di un permesso a costruire in mancanza del preventivo e necessario piano di lottizzazione, 100.000 euro, ricevuti per il tramite del tecnico agropolose, incaricato della progettazione di alcuni fabbricati.
IL RUOLO DI FORTUNATO: IL MONDO DI GIOVANNI
Dopo due anni di indagini, con diversi sequestri di opere edilizie, sarebbe emerso come il primo cittadino, non limitandosi a svolgere le sole funzioni di indirizzo politico, si sarebbe ingerito in maniera sistematica nell’attività propria degli uffici comunali, condizionandone l’operato per decidere a beneficio di quali imprenditori rilasciare titoli abilitativi a costruire.
Inoltre, il primo cittadino avrebbe indirizzato gli stessi soggetti economici ad avvalersi delle prestazioni professionali di tecnici a lui vicini per il cui tramite ottenere denaro e altre utilità.
Su questo ruolo avrebbe reso la sua testimonianza anche un sacerdote che lamentava quanto accaduto a un suo conoscente al quale era stato detto no ad una pratica per dissapori politici con il primo cittadino. Contestati ai due imprenditori napoletani, al progettista agropolese, a un funzionario del Comune di Santa Marina e al direttore dei lavori anche reati edilizi, come quelli di aver ricevuto il permesso a costruire su cui si indaga e di aver realizzato, però, maggiori opere di quelle assentite, tra cui un piano seminterrato.
LA SOSPENSIONE
Il prefetto di Salerno ha sospeso da sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato: Al suo posto il vicesindaco.
