Assolto Francesco Gambardella, sott’inchiesta quale esecutore materiale
Processo per l’ordigno esploso davanti al Teca Bar di via Matteotti di Nocera Inferiore, solo due condanne, dopo, però, aver riqualificato il reato da estorsione a una più semplice violenza privata. Dopo l’arringa dei difensori la riqualificazione, ma anche due assoluzioni, tra cui quella dell’imputato di essere l’esecutore materiale dell’attentato e di un’altra posizione minore.
LE CONDANNE
Per violenza privata sono stati, quindi, condannati Michele Cuomo a 4 anni di reclusione e Domenico Rese a 2 anni, entrambi difesi dall’avvocato Gregorio Sorrento. Tra l’altro i due non sono stati ritenuti come coloro che hanno piazzato l’ordigno davanti all’ingresso del locale di via Matteotti, a poca distanza dal municipio di Nocera Inferiore, né, quindi, sono gli autori di un’estorsione aggravata dal metodo mafioso.
LE ASSOLUZIONI
Per non aver commesso il fatto assolto Francesco Gambardella: dopo l’arringa del suo difensore, l’avvocato Francesco Vicidomini, i giudici del tribunale di Nocera Inferiore non lo hanno ritenuto l’esecutore materiale dell’attentato. Stessa motivazione per l’elettricista Pasquale De Prisco di Scafati per una testimonianza. La Dda aveva chiesto per Cuomo 5 anni di reclusione, quattro per Gambardella, tre per Rese e otto mesi per De Prisco.
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LA BOMBA
Verso le 01,45 del 21 gennaio 2020, esplose un ordigno davanti al Teca bar di via Matteotti, causando danni seri alla struttura che aveva riscosso un notevole successo.
