L’assoluzione è arrivata perché il fatto non sussiste

Accusato di aver telefonato una novantina di volte alla sua ex, di averla pedinata fino a casa o sul posto di lavoro, di aver minacciato di spedire sue fotografie di sesso spinto al nuovo compagno di lei, ma il tribunale di Nocera Inferiore lo ha assolto. E quanto accaduto ad un imputato di 39 anni di Nocera Superiore assolto perché in fatto non sussiste.

L’ACCUSA
L’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Vicidomini, vive e di Nocera Superiore. Aveva intrattenuto un rapporto con la fidanzata per meno di dieci mesi e poi, dopo la decisione di lei, la relazione terminata.

LA DENUNCIA
La donna ha querelato l’uomo per averla sottoposta ad un clima di inferno durato diversi mesi e che ha spinto il pm di udienza a chiedere una condanna a 16 mesi di reclusione per il 39enne nocerino.

LA DIFESA E L’ASSOLUZIONE
L’avvocato Vicidomini è riuscito a dimostrare che le telefonate giunte alla donna non sarebbero state un centinaio ma solo una decina nell’arco di 24 ore e che non erano neppure di natura molesta. I pedinamenti della donna sotto casa è sul posto di lavoro sarebbero stati limitati ad una giornata sola e probabilmente frutto di causalità visto che l’imputato abitava non lontano da una zona dove la sua ex era solita transitare. Le foto oscene di cui era accusato di invio il 39enne nocerino erano in realtà non offensive e in atteggiamento dignitoso dell’ex compagna. Per il giudice, quindi, il fatto non sussiste e ha assolto il 39enne imputato nocerino.