La decisione del Tribunale delle acque su ricorso dell’avvocato Pasquale Annunziata. La ricostruzione di RTAlive dell’alluvione
Consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno e Regione Campania condannati a risarcire i danni ai proprietari di due abitazioni nella zona di via Gramsci a San Marzano sul Sarno, causato dall’alluvione della sera tra l’8 e il 9 marzo 2021.
I DUE RICORSI
In due distinti ricorsi proposti dall’avvocato Pasquale Annunziata davanti al Tribunale delle Acque Pubbliche di Napoli, due cittadini hanno convenuto in giudizio i due enti per vedersi risarcire i danni che avevano subito in conseguenza della rottura dell’argine in sinistra idraulica dell’Alveo comune nocerino, uno dei principali affluenti del fiume Sarno.
L’EVENTO ALLUVIONALE
Le abbondanti piogge precipitate l’otto di marzo di quattro anni fa, portarono ad una falla nell’argine dell’alveo che raccoglie le acque dei torrenti Solofrana e Cavaiola fece crollare una delle sponde e le acque invasero una larga fascia a confine tra Pagani e San Marzano sul Sarno.
LE ABBONDANTI PIOGGE
Talmente alta la portata dell’alveo che attraverso appena di 15 metri di rottura dell’argine in tufo usci tanta acqua da invadere i due comuni, a partire dalle ore 20.15 dell’otto novembre. Fuoriuscita che nella notte aumentò con l’incremento della pressione delle acque registrata nella notte del nove novembre. La mattina dopo i marzanesi si trovarono di fronte a una scena agghiacciante: negozi, attività imprenditoriali e case allagate: l’acqua raggiunse in alcuni zone anche oltre il metro e ottanta di altezza.
I DANNI
Merci, mobili, elettrodomestici, porte, finestre e non solo andarono in rovina, così come anche auto e altre apparecchiature. Un’alluvione che causò ingenti danni anche ai due proprietari di abitazioni in via Gramsci che poi hanno adito il tribunale delle acque, con esito positivo.
LA SENTENZA
Il Tribunale delle acque pubbliche ha accolto i ricorsi condannando, in solido tra loro, il Consorzio di Bonifica e la Regione Campania al risarcimento dei danni. Le pronunce sono interessanti, in quanto, questa volta, i danni sono stati richiesti da cittadini per le loro abitazioni e per le attività commerciali.
L’ACCERTAMENTO DEI DANNI
Il problema è stato l’accertamento dei danni. Benché ad andare danneggiati e in alcuni casi distrutti sono stati anche mobilio di valore, macchinari e attrezzature di valore l’assenza delle fatture di acquisto ha ridimensionato il risarcimento, liquidato in via equitativa in diecimila euro circa in entrambi i casi.
Purtroppo, bisogna ricordare sempre di avere una documentazione per provare gli acquisti effettuati, anche perché nel tempo possono essere utili per testimoniare l’anno di acquisto e quanto sono stati pagati i beni e quindi ottenere il risarcimento del danno.
LA REPLICA DEL CONSORZIO DI BONIFICA
Sul ponto, il presidente del Consorzio di bonifica Rosario D’Angelo ha annunciato: «Presenteremo ricorso Tribunale superiore delle acque pubbliche – il Tsap. il secondo grado di giustizia, ndr -. Abbiamo ampia giurisprudenza che individua le Regioni nella manutenzioni delle asti principali fluviali, essendo in capo allo stato e di qui a livello regionale».
LA RIFLESSIONE
Insomma, la vicenda non è conclusa, anche perché è probabile che altri ricorsi saranno presentati e il consorzio di bonifica e la stessa regione si troveranno ad affrontare una mole enorme i risarcimenti. Enti che si trovano a dover affrontare anche costi notevole per le somme urgenze che, con l’aggiunta dei risarcimenti danni, sono di gran lunga di più di quanto sarebbe stato indispensabile investire per rifare gli argini con un’azione programmata nel tempo. Tutto questo senza contare i danni all’ambiente, quelli si difficilmente risarcibili.
LA RICOSTRUZIONE di Raimondo Aufiero e Peppe Bove
San Marzano, i danni dell’alluvione del 9 marzo 2021
