La delibera dell’azienda sanitaria locale

Concluso il procedimento amministrativo degli uffici dell’Azienda sanitaria sulla Casa di Cura Angrisani s.r.l. – Villa dei Fiori: l’Asl Salerno ha chiesto con una sua delibera alla Regione Campania la sospensione o la revoca dell’accreditamento istituzionale della struttura sanitaria privata.
L’indagine è stata condotta dagli uffici dell’Azienda sanitaria locale che, dopo le controdeduzioni di Villa Dei Fiori, ha portato il direttore generale dell’Asl Salerno, Gennaro Sosto ad adottare il provvedimento su cui deciderà poi la Regione Campania. Tutto l’iter è stato seguito da La Città e da RTAlive e in questi giorni vi è una grande attività per evitare che la Regione possa non accogliere la richiesta dell’Asl. Dell’ultima decisione dell’Asl si legge su La Città di venerdì 18 aprile.
I CONTROLLI
Il 19 marzo scorso gli uffici dell’Asl hanno avviato il procedimento di proposta di sospensione o revoca dell’accreditamento. Poche settimane prima l’Ente privato accreditato con un decreto ingiuntivo aveva richiesto al Tribunale di Salerno di voler ingiungere all’Asl Salerno il pagamento dell’importo di 3.174.288,80 euro oltre interessi per prestazioni di riabilitazione non remunerate e riferite agli anni 2022 e 2023. Il Tribunale di Salerno in forza della documentazione prodotta dal Centro privato ha emesso il decreto ingiuntivo a gennaio scorso per pari ingente importo.
L’ufficio Affari Legali e Contenzioso dell’Azienda sanitaria per opporsi al decreto ingiuntivo aveva richiesto a tutte le articolazioni aziendali interessate una preventiva istruttoria circa la validità e congruenza delle somme richieste, procedendo ad accedere tempestivamente agli atti del procedimento giudiziario per estrarre copia della documentazione depositata dalla struttura riabilitativa privata a sostegno della richiesta del decreto ingiuntivo.
A seguito di approfondimenti e verifiche sulle fatture oggetto del decreto ingiuntivo erano emerse delle palesi incongruenze nei documenti contabili depositati in Tribunale per la richiesta del decreto ingiuntivo. «In particolare, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le fatture poste a base del decreto ingiuntivo e precisamente … tutte riferite a prestazioni di riabilitazione … sono accompagnate da attestatati di congruità difformi da quelli generati dal sistema informatico aziendale “GAUSS”, ed autorizzati dalla U.O.C. Assistenza accreditata».
LA DETERMINA ASL DI MARZO
Nella determina dell’Asl si legge: «Nello specifico la difformità consiste nell’aver inserito e/o integrato i predetti attestati con maggiori prestazioni riconoscibili rispetto a quelle autorizzate negli attestati originali al probabile scopo di trarre in inganno il giudice del procedimento monitorio al fine di ottenere il rilascio del decreto ingiuntivo …. Tale difformità veniva riscontrata anche relativamente alle fatture … non oggetto del decreto ingiuntivo».
LA CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO
L’Asl scrive: «Da una verifica, il centro di riabilitazione avrebbe inserito o integrato gli attestati con maggiori prestazioni rispetto a quelle autorizzate negli attestati originali al probabile scopo di trarre in inganno il giudice del decreto ingiuntivo. Per l’azienda sanitaria sarebbe stato un «tentativo di indebito arricchimento in danno della Asl». A questo punto, l’Asl Salerno ha avviato il procedimento di richiesta di sospensione o revoca dell’accreditamento, con il centro di riabilitazione operante in provincia di Salerno».
IL MOTIVO
Scrive l’Asl nella sua delibera: «Il modus operandi della struttura sanitaria, configurandosi quale presunto tentativo di indebito arricchimento in danno della ASL attraverso la modifica degli attestati originali di congruità generati dal sistema informatico aziendale “GAUSS”, integrandoli con l’inserimento di maggiori prestazioni rispetto a quelle riconosciute dall’ASL di Salerno, fa venir meno Il rapporto fiduciario che connota la natura concessoria dell’istituto di accreditamento».
LA DIFESA
La Casa di cura Angrisani Villa dei Fiori ha presentato controdeduzioni e due memorie difensive nelle quali forniscono la loro versione dei fatti.
L’ANALISI DELL’ASL DELLA DIFESA DI VILLA DEI FIORI
Scrive l’Asl nella sua delibera: «Si ritiene che le argomentazioni … non chiariscono, né superano le criticità ravvisate nell’operato della struttura e poste a fondamento della Determina Dirigenziale n. 14583 del 19.03.2025 e pertanto a tal fine si richiamano tutte le contestazioni addotte che formano parte integrante e sostanziale del presente atto».
IL COMMENTO DI VILLA DEI FIORI
Un’iniziativa che «lascia sconcertati», ha dichiarato la struttura di riabilitazione a La Città e aggiunge: «Per l’Asl Salerno i 30 giorni intercorsi tra l’avvio del procedimento e la sua definizione hanno rappresentato null’altro che un termine di legge da rispettare». Circa il giudizio civile avviato, Villa dei Fiori replica che si tratta di prestazioni tutte «regolarmente prescritte, autorizzate e rese».
LA PENA DI MORTE
«Quella che può definirsi una pena di morte – scrivono su La Città da Villa dei Fiori – viene comminata per aver riportato in un prospetto Asl dei dati già contenuti nel prospetto originale, dei quali viene unicamente esplicitata la differenza, e ciò al solo scopo di chiarire alla Asl il conteggio attraverso il quale si è pervenuti all’importo fatturato». Per Villa dei Fiori, dunque, «sembra non abbiano tenuto in considerazione le nostre controdeduzioni, dalle quali emerge con immediatezza l’assenza di qualsiasi manipolazione, inganno o indebito arricchimento. Le conseguenze sarebbero drammatiche: oltre 500 pazienti privati di cure essenziali e circa 200 tra lavoratori e collaboratori a rischio occupazione».
L’OPPOSIZIONE
Villa dei Fiori si opporrà alla sospensione o revoca dell’accreditamento «con fermezza, nella certezza di poter dimostrare ad un interlocutore aperto al dialogo, quale la Regione Campania, l’assoluta correttezza del proprio operato e la trasparenza della propria condotta».





