La vicenda è relativa al pizzo tentato ad un fruttivendolo
«La richiesta di archiviazione della procura è meritevole di accoglimento, perché dalla visione dei filmati permangono dubbi sull’evolversi dei fatti». Così il gup Claudio Bisceglia del tribunale di Nocera Inferiore ha motivato la sua decisione sugli spari in viale Europa ad Angri, avvenuti a giugno del 2023 e ha archiviato l’imputazione per il 67enne Antonio Falanga, difeso da Francesco De Gregorio del foro di Torre Annunziata, accusato di voler attentare la vita a un 35enne (morto in un incidente stradale qualche mese fa) ritenuto autore di una estorsione al figlio dell’imputato commerciante di frutta in viale Europa ad Angri.
LA RICOSTRUZIONE
Così come ha ricostruito Metropolis, sulla base delle indagini del pm Roberto Lenza, il 67enne avrebbe impugnato la pistola e fatto fuoco contro il 35enne nel tentativo di difendere il figlio dalle richieste estorsive del giovane che si sarebbe presentato davanti al negozio armato.
Se per la Procura (pm Roberto Lenza) quella azione dell’indagato era frutto della legittima difesa, per il Gup la vicenda doveva essere approfondita stabilendo una camera di consiglio sciolta qualche giorno fa accogliendo la richiesta del magistrato inquirente.
Il ferito. (che non si era costituito parte civile nel procedimento) da un lato era imputato nel giudizio immediato con accuse di porto abusivo di arma da sparo ed estorsione, dall’altro era stato individuato parte offesa nel tentato omicidio.
Il giovane era stato arrestato dopo le dimissioni dall’ospedale Umberto I in seguito alle ferite riportate dopo che avrebbe chiesto del denaro. Secondo la pubblica accusa si sarebbe presentato dal negoziante chiedendo soldi. Poi andò subito via con il commerciante che era ritornato nel suo negozio.
Pochi minuti dopo sarebbe sopraggiunto di nuovo in sella di uno scooter. Era entrato nell’attività commerciale e si sarebbe nuovamente rivolto con fare minaccioso al titolare riprendendo la discussione che era stata già avviata poco prima. La situazione degenerò in una manciata di minuti. Gli atti con l’archiviazione sono tornati alla Procura.
