Dirigente tecnico al Comune di Nocera. Il Consiglio di Stato dà ragione a D’Amico

Respinto il ricorso presentato dall’Ente

amazon-promozione-musica-rtalive-21
La controversia riguarda la procedura di reclutamento indetta dal Comune di Nocera Inferiore nel 2021 per la copertura a tempo pieno e indeterminato della posizione di dirigente tecnico del Settore territorio e ambiente. Dopo alcuni mesi il primo classificato, Giovanni Lanzuise, ha rassegnato le proprie dimissioni e l’Amministrazione De Maio ha deciso di non fare scorrere la graduatoria e assumere il secondo classificato, Antonio D’Amico.

Di conseguenza, nel settembre 2023, il Comune ha avviato una nuova procedura di selezione per il conferimento dello stesso incarico dirigenziale del Settore territorio e ambiente e D’Amico ha impugnato tutti gli atti successivi che lo avevano escluso dall’incarico, ritenendo che dovesse scorrersi la graduatoria del primo concorso e non attivare una procedura diversa. Il Tar di Salerno ha dato ragione a D’Amico e il Comune ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Adesso quest’ultimo ha chiuso la vicenda giudiziaria dando definitivamente ragione a D’Amico.
amazon-kindler-unlimited
LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO: LA QUESTIONE DELLA GIURISDIZIONE
L’appello del Comune di Nocera Inferiore è stato dichiarato infondato dal Consiglio di Stato.

Anzitutto, il giudice amministrativo di appello ha confermato la sua giurisdizione e non del giudice del lavoro, giacché la decisione di assegnare un posto vacante senza scorrere una graduatoria e svolgendo una nuova selezione è espressione di una scelta amministrativa, che attiene all’organizzazione del Comune. Per cui, nel caso si contesti la decisione di non scorrere la graduatoria e di indire una nuova procedura al fine di ottenere lo scorrimento della graduatoria l’oggetto principale della contestazione è la legittimità della scelta amministrativa.

Sicché l’atto amministrativo non costituisce un presupposto ma l’oggetto della domanda di tutela e la posizione giuridica soggettiva fatta valere dal ricorrente è di interesse legittimo e non di diritto soggettivo.

Tale affermazione di giurisdizione si vedrà quale effetto avrà nei prossimi giorni dinanzi al giudice del lavoro, dove anche è pendente una domanda di D’Amico contro il Comune per la stessa vicenda.
amazon-fai-da-te
LE RAGIONI DELL’ILLEGITTIMITÀ
Per il Consiglio di Stato la decisione dell’Amministrazione comunale è da ritenersi illegittima per difetto di motivazione.

Il bando del 2021, infatti, prevedeva che la graduatoria degli idonei conservasse efficacia per il periodo previsto dalla legge, e quindi «l’opzione di riconnettere una discrezionalità limitata alla amministrazione circa le modalità dell’assunzione, accordando tendenziale preferenza allo scorrimento, appare maggiormente rispettosa dei principi di trasparenza e di imparzialità».

Nel provvedimento impugnato, invece, alcun passaggio motivazionale è stato riservato all’indicazione dei presupposti in base ai quali non sarebbe stata applicabile la graduatoria esistente, all’esistenza di una graduatoria per il posto di dirigente Area ambiente e territorio a tempo pieno ed indeterminato e all’interesse pubblico di indire una nuova procedura.

Non solo. È da considerarsi illegittima anche la delibera di aprile 2024 adottata dalla Giunta municipale per l’approvazione del Piano integrato di attività e organizzazione 2024/26 con il nuovo fabbisogno di personale, in cui si stabiliva di procedere alla copertura del posto di Dirigente del Settore lavori pubblici in luogo del posto di Dirigente del Settore territorio e ambiente, rappresentando un’elusione dell’ordinanza cautelare del Tar per far scadere il termine di scadenza di validità della graduatoria, che sarebbe stato agosto 2024. Anche in questo caso, per il giudice amministrativo di appello, l’Amministrazione comunale non ha fornito alcuna specifica motivazione sulla mancanza di espressa considerazione della posizione giuridica di D’Amico.

E ADESSO?
Cosa accade adesso? Le scelte dell’Amministrazione De Maio sono state definitivamente bocciate dal Consiglio di Stato, in conferma della decisione di annullamento del Tar di Salerno. D’Amico ha attivato anche il giudizio ordinario del lavoro e anche in quella sede bisognerà vedere quale sarà la conseguenza di questa sentenza del Consiglio di Stato.

Inoltre, D’Amico potrebbe chiedere al Comune un risarcimento del danno per illegittima attività amministrativa e denunciare la vicenda alla Corte dei conti. Il Comune assumerà D’Amico? Si vedrà.

loading ads