Campi Flegrei, Ingv: «Possiamo aspettarci altre scosse»

È stata un test per gli edifici della zona

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«Possiamo aspettarci certamente altra sismicità». Lo ha detto Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv, nel corso di un punto stampa convocato nella sede dell’Osservatorio Vesuviano a Napoli a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 4.4 verificata nella notte nei Campi Flegrei, con epicentro sul lungomare di Pozzuoli e particolarmente percepita a Napoli fino quasi a Salerno.

Parlando dell’aumento della velocità del sollevamento del suolo, registrata nelle ultime tre settimane, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito ha spiegato: «Indicare dove ci può portare questo segnale secondo me è assolutamente impossibile e prematuro. Quello che sappiamo però è che questo segnale, insieme agli altri segnali, ci sta indicando che il processo sta continuando con un’intensità variabile nel tempo ma sempre molto sostenuta».
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LA SCOSSA 4,4
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«Un terremoto avvenuto all’interno di uno sciame, diciamo che l’evento è stato seguito da terremoti che poi hanno costituito e stanno costituendo uno sciame». Ad affermarlo Francesca Bianco.

«Si tratta – aggiunge la scienziata – di uno sciame dove però il contenuto energetico fino ad ora è basso la magnitudo massima che abbiamo osservato nello sciame a parte l’evento di magnitudo 4,4 è stato 1, 7 e sono eventi che stanno avvenendo tutti nell’intorno dell’area colpita dall’evento di magnitudo 4.4.».

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Bianco ha aggiunto. «È importante notare la cruciale relazione che c’è fra la sismicità e la deformazione. In questo caso noi abbiamo osservato un aumento della velocità di deformazione prima dell’accadimento di questo evento di magnitudo maggiore. Ma in altri casi abbiamo osservato eventi con magnitudo analoghe per esempio il terremoto di magnitudo 4, 4 del 20 maggio 2024 anche in assenza di un’accelerazione del sollevamento. Questo non ci meraviglia perché la crosta si deforma in seguito alla sollevamento sia che il sollevamento sia continuo sia che il sollevamento sia continuo e incessante sia che ci sia un accelerazione della velocità di sollevamento quindi sono fenomeni comunque direttamente correlati e spiegabili».

UN TEST PER GLI EDIFICI
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«Questa di stanotte è stata anche una è stata chiamata dagli ingegneri uno stress test per vedere anche la capacità degli edifici di reagire in qualche modo a questo tipo di evento – ha evidenziato il direttore Di Vito -. È stato un evento che ha visto una accelerazione al suolo molto intensa però molto localizzata, in un’area in prossimità dell’epicentro. Il massimo che abbiamo misurato è stato sul bordo della solfatara e a mare».

DANNI A NAPOLI
A Napoli evacuata la sola villetta dove si è verificato il crollo della controsoffittatura. Chiusa la chiesa di Sant’Anna a Bagnoli per danni al campanile La scossa di terremoto della scorsa notte ha causato danni alla torre campanaria e alla facciata della chiesa di Sant’Anna nel quartiere Bagnoli a Napoli. Dopo le verifiche svolte dai Vigili del fuoco è stata decisa la chiusura della chiesa.

SFOLLATI
A seguito della scossa sfollati alcune abitazioni. Una ventina di persone evacuata da stabili nei presi dell’accademia dell’Aeronautica militare.

LA DICHIARAZIONE DI MOBILITAZIONE
“Ho sentito il responsabile della nostra Protezione civile. La situazione, per adesso, è sotto controllo. Attendiamo una valutazione attendibile, seria, rigorosa da parte delle strutture scientifiche, che devono dirci qual è il livello di prevenzione cui dobbiamo arrivare”. A dirlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

“Noi approveremo una dichiarazione per la mobilitazione generale, che non è lo stato di allarme altrimenti dovremmo chiudere tutto – spiega – approveremo una richiesta al governo nazionale di un intervento della Protezione civile nazionale adeguato al problema che si è determinato, che ovviamente aggraverà i costi per le famiglie”. “Bisognerà fare molti più interventi per verificare lo stato di agibilità degli edifici; occorrono tecnici e risorse. Dunque, ci vorrà un impegno straordinario del governo nazionale”, conclude De Luca.

A febbraio oltre 1.800 scosse. Triplicato l’indice di sollevamento del suolo.

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