La protesta anche della minoranza consiliare per i ritardi nei lavori. Il plesso chiuso dal maggio scorso
A Casali, frazione di Roccapiemonte, la prima classe alla scuola primaria “Alfonso Palumbo” rischia di non formarsi. Il motivo? Per una volta non si tratta di crollo demografico, ma la causa è legata alla chiusura dell’edificio scolastico per problemi strutturali.
Cancelli chiusi dal maggio scorso, quando i lavori furono inaugurati con pubblica manifestazione, ma della loro conclusione non si vede la fine. I bambini della frazione vanno via, sono costretti di fatto a trovare un altro istituto. E così anche don Carmine Citarella, parroco della comunità di Casali da oltre 35 anni, ha deciso di intervenire e di parlare alle famiglie.
L’APPELLO
Ha scelto la messa domenicale per parlare alla sua comunità: don Carmine ha spiegato quanto sia importante di tenere in vita la piccola scuola, incentivando e motivando le famiglie a scegliere il plesso scolastico della frazione. Un vero e proprio appello alle mamme e ai papà affinché, nonostante le evidenti criticità, non decidano di iscrivere i propri figli in scuole di paesi limitrofi, depauperando la comunità scolastica ma anche quella culturale e sociale della piccola frazione e innescando un meccanismo che la porterebbe ad essere soppressa nei prossimi anni.
Dall’altare, don Carmine Citarella ha lanciato l’allarme, cercando di far capire l’importanza di iscrivere i propri figli a Casali e non altrove. Quest’anno, più degli anni precedenti, il rischio è reale a causa della chiusura della scuola per lavori che, di fatto, non sono mai partiti provocando non pochi malcontenti.
SCUOLA CHIUSA DAL MAGGIO DELL’ANNO SCORSO
Il plesso scolastico fu chiuso a maggio 2024, il 30 maggio il primo cittadino di Roccapiemonte Carmine Pagano, con una cerimonia pubblica, inaugurò il cantiere che avrebbe dovuto, in nove mesi, portare alla ristrutturazione e messa in sicurezza del plesso scolastico.
Pochi mesi di sacrifici ma i lavori, da quel giorno, non sono mai partiti e per gli studenti si prospetta un altro anno scolastico di permanenza nei locali dell’oratorio di via Ponte a Roccapiemonte dove sono stati trasferiti temporaneamente da settembre. Una scelta molto controversa che rischia ora di disincentivare le nuove iscrizioni.
IL TRASFERIMENTO
A settembre i circa 70 bambini del plesso di scuola primaria di Casali sono stati trasferiti nell’oratorio che dista circa 2 chilometri dal plesso di Casali, con grossi disagi per le famiglie.
LA MINORANZA
Sulla vicenda ad incalzare l’amministrazione comunale anche i consiglieri di minoranza che più volte hanno denunciato i clamorosi ritardi nell’avvio dei lavori. Chiesto un consiglio comunale per cercare di fare il punto della situazione.
«Siamo stanchi di queste prese in giro – hanno dichiarato in una nota i consiglieri comunali di minoranza Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi, Giuseppe Ciancio e Luisa Trezza – la cattiva gestione di tutta la vicenda legata alla scuola di Casali rischia davvero di decretarne la morte. Dal prossimo anno scolastico l’amministrazione Pagano deve assolutamente far tornare gli studenti a Casali, d’altronde il. Comune ha ben due immobili da poter destinare temporaneamente a scuola, evitando così i grossi disagi alle famiglie della frazione.
Davvero non è concepibile per quale motivo hanno scelto di spendere oltre 35 mila euro in una struttura privata e così distante quando i ragazzi potevano andare in due strutture situate a pochi passi dalla scuola chiusa, o palazzo Marciani o l’ex asilo di San Potito. Entrambe le strutture avrebbero potuto ospitare le aule della primaria. Occorre correre ai ripari se vogliamo salvare la scuola di Casali».
