L’assassinio del marocchino residente a Castel San Giorgio in una piazzola dell’A16. Imputato è Gerardo Palumbo di Roccapiemonte
Ieri al tribunale di Napoli prima udienza del processo per l’omicidio di Msadd Hadraoui, il marocchino 54 enne di Castel San Giorgio trovato privo di vita su di una piazzola lungo i tornanti che conducono al Santuario di Santa Maria a Castello.
L’ATTESA PER IL FUNERALE
A distanza di un anno dall’omicidio, la salma di Zaccaria, come tutti lo chiamavano, non è ancora rientrata in Marocco per essere seppellita e si trova ancora all’ospedale di Mercato San Severino.
Prima il pm salernitano e poi quello del tribunale di Nola hanno rigettato le richieste di dissequestro della salma presentate dall’avvocato Manuel Capuano. L’extracomunitario residente a Castel San Giorgio da oltre trent’anni, uscì di casa la mattina del 29 gennaio 2024, il giorno seguente sua moglie ne denunciò la scomparsa ai carabinieri ed il 31 gennaio 2024 alcune ragazze, per caso, ne rinvennero il cadavere, occultato alla meno peggio sotto alcuni cumuli di rifiuti abbandonati.
L’UNICO IMPUTATO
Per quell’omicidio, è sotto processo Gerardo Palumbo, 65enne ragioniere di Roccapiemonte, incensurato, in carcere a Fuorni da un anno.
L’uomo fu arrestato la sera stessa del rinvenimento del cadavere. Fu la moglie della vittima ad indirizzare su di lui i sospetti, visto che il marito la mattina del 29 gennaio era uscito proprio con il Palumbo che era andato a prenderlo a casa. Sempre la moglie raccontò ai carabinieri che suo marito e Palumbo, grazie a contratti di lavoro ottenuti da imprenditori compiacenti, in cambio di circa 3 mila euro, favorivano l’ingresso in Italia di cittadini dal Marocco.
PRIMA IL SILENZIO, POI LA DICHIARAZIONE DI INNOCENZA
Dopo un iniziale silenzio, si è avvalso infatti della facoltà di non rispondere, si è poi professato innocente, rivelando che ad uccidere Msadd era stato un suo connazionale e che lui era stato obbligato da quest’ultimo a portare nella sua auto, una Smart, il corpo privo di vita del suo amico per poi occultarlo.
L’ABBREVIATO RESPINTO
Il giudice per le udienze preliminari Fortuna Basile del tribunale di Nola, accogliendo la tesi della pubblica accusa, ha respinto la richiesta di rito abbreviato presentata dall’avvocato dell’imputato Marco Martello, respingendo anche la richiesta di un supplemento delle indagini per identificare colui che secondo l’imputato sarebbe stato l’autore materiale del delitto.
IL PRESUNTO MOVENTE
Secondo la procura di Nola Gerardo Palumbo avrebbe ucciso lo straniero in autostrada a Casalnuovo di Napoli, mentre si recavano in aeroporto a Capodichino per un viaggio in Marocco senza però comprare nessun biglietto d’aereo.
UNO SPARO SULL’A16
Sulla piazzola dell’A16 l’insospettabile ragioniere avrebbe estratto la pistola calibro 38 che deteneva regolarmente e avrebbe ucciso lo straniero.
Ora Il ragioniere si deve difendere dalle accuse di omicidio premeditato e occultamento di cadavere davanti ai giudici della Corte d’Assise di Napoli. Prossima udienza il 26 febbraio
