L’intervento del professor Luigi Cerciello Renna Intelligenza artificiale e appalti al termine del seminario di aggiornamento all’Ingv in tema di contratti pubblici
È uno dei temi del momento, quello di utilizzare l’intelligenza applicata agli appalti pubblici, ma sono anche tanti i dubbi ei timori nell’applicarla, specie in un momento come questo di gestione di ingenti finanziamenti legati al Pnrr.
«La contrattualistica pubblica sarà una fondamentale leva per la regolazione dell’intelligenza artificiale», sottolinea il professor Luigi Cerciello Renna, docente all’Osservatorio dell’Appennino Meridionale di Fisciano sul ruolo della burocrazia nella gestione degli appalti pubblici, tema reso caldo da recenti inchieste giudiziarie in Campania.
Il massimo esperto è stato interpellato dal quotidiano La Città e da RTAlive a margine di un recente evento seminariale da lui tenuto presso la sede centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
«Sono consapevole che l’idea di ricorrere all’uso sistematico e avanzato di algoritmi predittivi e nuove tecnologie possa suscitare timori e perplessità in funzionari pubblici e imprese, visto il dibattito più generale sui rischi di inadeguatezza e marginalità della componente umana, ma l’intelligenza artificiale va recepita come un vantaggio competitivo in termini di efficienza e trasparenza» ha osservato Cerciello Renna, che nel contempo promuove le nuove norme con tanto di avviso ai naviganti.
COMPLETARE LA DIGITALIZZAZIONE
«Ho incoraggiato e sostengo la spinta alla digitalizzazione e all’automazione impressa dal nuovo Codice degli Appalti perché credo che contribuiranno a limitare le sacche di opacità e i rischi corruttivi che caratterizzano il settore – Ha affermato Cerciello Renna -. Algoritmi e tecnologie non sono entità autonome e il loro uso non esenta affatto il soggetto pubblico dalla responsabilità di garantire la correttezza e la legalità degli atti. Sarà sempre necessario un intervento umano capace di verificare e rimuovere eventuali vizi o errori tecnici, che restano imputabili alle amministrazioni. E queste dovranno assicurare sempre la completa conoscibilità di ogni aspetto della soluzione tecnica adottata, come ad esempio i criteri individuati discrezionalmente nella costruzione degli algoritmi».
