Incendio all’impianto di compostaggio di Salerno, VVF impegnati ancora per giorni

Continuano le operazioni di smassamento

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Occorreranno ancora diversi giorni per completare le operazioni di smassamento e raffreddamento del capannone dell’impianto di compostaggio di Salerno Pulita , attinto dalle fiamme lunedì notte. Le operazioni sono condotte dai Vigili del Fuoco del capannone sito nella zona industriale del capoluogo. Con l’ausilio di macchine operatrici movimento terra, sarà necessario rimuovere le parti ancora pericolanti per poi intervenire con la bonifica. Saranno necessari, quindi, ancora diversi giorni di lavoro.

L’INCENDIO
Ore due di ieri notte, un incendio avvistato nella zona industriale di Salerno e viste le fiamme si è temuto subito il peggio. E il peggio poteva verificarsi se non fossero arrivati in forze i vigli del fuoco che hanno subito arginato il rogo per poi averne ragione nella tarda mattina. Ad andare in fiamme uno dei capannoni, un vero gioiellino vanto della struttura, su una superficie attorno ai 5mila metri quadrati sui 17mila dell’intero impianto di compostaggio di Salerno pulita, l’azienda in house del comune capoluogo, che opera nell’igiene pubblica.
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Il rogo ha avvolto a pieno il capannone-deposito, utilizzato per la maturazione del compost, danneggiando anche il tetto lamellare. Per fortuna, grazie all’intervento delle squadre dei vigili del fuoco di Salerno, Mercato San Severino, Eboli, Giffoni, di due autobotti e un carro aria per le bombole di ricambio il fuoco nella sua parte principale è stato domato. Salvi gli impianti della struttura e quindi in un tempo non lungo, la struttura potrà essere rimessa in moto e tornare a produrre compost dai rifiuti di Salerno. Sul posto arrivati i carabinieri della compagnia di Salerno, l’amministratore della società, Vincenzo Bennet e i tecnici dell’Arpac.

Occorreranno alcuni giorni per procedere alla messa in sicurezza dell’area, per evitare che focolai potessero riattivarsi. Le procedure di spegnimento, proprio per evitare questi pericoli, continueranno lo smassamento all’interno del deposito. Le operazioni potrebbero continuare per alcuni giorni e poi potrebbero insorgere le ulteriori necessità degli accertamenti sulla natura del rogo e delle indagini della procura e dei carabinieri.
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LE INDAGINI
Fondamentale sarà la relazione dei vigili del fuoco sull’origine dell’incendio e sulla sua evoluzione. I carabinieri hanno già acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza su tutta l’area, di cui l’impianto di Salerno Pulita è dotato. La procura potrebbe poi avere la necessità di appurare se il rogo sia stato favorito da eventuali limiti strutturali del deposito o dell’impianto e quindi potrebbe nominare un consulente tecnico. Operazioni che potrebbero richiedere tempo che si aggiungerebbe a quelli necessari per la rimozione del materiale incendiato, la messa in sicurezza del fabbricato dove si sono sviluppate le fiamme.

Al momento, la tesi più probabile è quella dell’autocombustione, essendo l’area interessata dall’incendio con all’interno legata al processo di stabilizzazione che avviene in un range di temperature tra i 30 e 60 gradi centigradi.

IL PIANO DI EMERGENZA
L’azienda ha attivato anche una serie di monitoraggi per controllare l’evoluzione dell’incendio e i danni effettivi all’impianto che comunque sono notevoli, per se per fortuna non sono stati coinvolti i macchinari che potrebbero comunque portare ad una riattivazione in poco tempo, non si esclude in un mese, se le necessità investigative lo renderanno possibile. L’azienda ha già attivato un piano di emergenza per evitare che Salerno rimanga senza raccolta della frazione umida.

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