Presi a Scafati padre e figlio per droga, condannati due mesi dopo

Si tratta di “Sasà ‘o barbier?” e del figlio

Tutto sarebbe ruotato attorno a un garage di via Alcide De Gasperi a Scafati, dove per i carabinieri ci sarebbe stato un laboratorio di confezionamento di droga. Il 13 agosto la scoperta del garage, in queste ore la condanna di Salvatore Desiderio, “Sasà ‘o barbier'”, a sei anni e otto mesi di reclusione e a sei anni per il 33enne figlio Gabriele. In primo grado, il Gup del tribunale di Nocera Inferiore ha inflitto pene basse aumentate pur se aumentate per la recidiva per i due accusati di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti, essendo stata contestata la recidiva che comporta un aumento dei 2/3 della pena ai due imputati assistiti dall’avvocato di fiducia Gennaro De Gennaro.
I due Desiderio furono trovati dai militari del tenente colonnello Gianfranco Albanese in possesso di 27 grammi tra cocaina e quattro di marijuana già suddivisi in dosi, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento degli stupefacenti e 2.250 euro in contanti.
I Desiderio sono sospettati di essere all’apice dello spaccio di cocaina nella città a confine con la provincia di Napoli, in particolare nei pressi del centro commerciale Plaza.
Per Salvatore Desiderio recentemente era arrivata un’altra condanna, sempre in primo grado, a 14 anni di reclusione nel processo “Buon compleanno” sulla criminalità scafatese di ormai una ventina di anni fa. Il 68enne viene considerato uno dei principali esponenti della criminalità scafatese, soprattutto per la droga. E proprio il controllo del mercato in particolare della cocaina a Scafati e zone limitrofe sarebbe stato l’obiettivo di buona parte degli imputati.
I fatti al centro dell’inchiesta “Buon Compleanno” risalgono al 2007 ed ebbero come area di indagine quella compresa tra Scafati, l’Agro nocerino sarnese e Castellammare di Stabia. Nel 2010 aveva portato agli arresti da parte della Dda che indagava su un giro di cocaina a cavallo tra le province di Napoli e Salerno. Un’inchiesta figlia di un’altra operazione antidroga condotta dai carabinieri e denominata “Louse”, incentrata sempre su Scafati. Il processo di primo grado si è chiuso a maggio scorso con una condanna complessiva per 74 anni di reclusione, anche se la richiesta del pm era di circa due secoli per i 15 imputati, molti dei quali sono stati assolti. Non così per Sasà ‘o barbier’ al quale fu inflitto a maggio scorso una delle pene più pesanti.

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