La storia del sottufficiale dell’Arma
Domani mattina, 8 settembre 2024, alle ore 10, ad Angri, si terrà la cerimonia di intitolazione
della Caserma sede del Comando Stazione di Angri, ubicata in via D. Alighieri n. 13B, al Brigadiere “Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla Memoria del brigadiere D’Anna Gioacchino D’Anna.
LA STORIA (dal sito dell’Arma dei Carabinieri)
Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” e Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”, nato a Casoria (NA) il 29 novembre 1936, deceduto ad Angri (SA) l’8 settembre 1975.
Alla sua memoria è intitolata, dal 19 maggio 2015, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Napoli Capodimonte.
Fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: “Richiamato dalle grida provenienti da un appartamento, ove cinque banditi armati e mascherati stavano perpetrando una rapina, si dirigeva, senza indugio, verso l’abitazione. Giunto sulle scale veniva affrontato da uno dei malviventi e, benché minacciato con un fucile a canne mozze, non esitava, con eccezionale ardimento e cosciente sprezzo del pericolo, a slanciarsi sul rapinatore. Dopo una violenta colluttazione riusciva a disarmarlo e a immobilizzarlo, ma, fatto segno a colpi d’arma da fuoco, proditoriamente esplosi da uno dei complici, cadeva mortalmente ferito, immolando la propria vita ai più nobili ideali di grande eroismo. Fulgido esempio di elette virtù civiche e di assoluta dedizione al dovere spinta fino all’estremo sacrificio.” Angri (SA), 8 settembre 1975.
Fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Comandante interinale di Stazione distaccata, nel corso di servizio isolato, richiamato da grida provenienti da caseggiato dove era stata perpetrata una rapina, irrompeva, senza esitazione, nel fabbricato, imbattendosi in quattro malfattori armati e travisati, contro i quali si lanciava con coraggiosa determinazione e cosciente sprezzo del pericolo. Avvinghiatosi a uno dei malviventi, armato di fucile, nel disperato tentativo di bloccarne la fuga riusciva, dopo violenta colluttazione, a disarmarlo, ma nell’impari lotta veniva ferito mortalmente con due colpi di pistola da altro correo. Esempio di elette virtù militari e di alto senso del dovere.” Angri, 8 settembre 1975.