I professori Pasquale Pagliano e Francesco De Caro e il dirigente dell’Asl Arcangelo Saggese intervengono sul primo caso di virus riscontrato in provincia di Salerno

Primo caso di encefalite da ‘West Nile Virus”, in provincia di Salerno. La diagnosi eseguita dalla Clinica infettivologica universitaria del Ruggi che ha diagnosticato il virus in un 59enne di Altavilla Silentina, già in trattamento chemioterapico per patologia oncologica, ricoverato all’ospedale di Salerno per encefalite. Un risultato ottenuto grazie all’alta preparazione della clinica universitaria diretta dal professore Pasquale Pagliano, coadiuvato dall’infettivologa Chiara D’Amore.
Agli infettivologi del Ruggi è venuto il sospetto che potesse essere il West Nile Virus per cui è stato eseguito il test sierologico e molecolare processato nello stesso laboratorio del Ruggi, che è risultato purtroppo positivo. Ora saranno attivate le procedure di conferma diagnostica effettuate dall’Istituto Superiore di Sanità. Su questo virus, la clinica aveva pubblicato un articolo su una rivista scientifica nel dicembre 2022.
L’INFETTIVOLOGO SU PERICOLOSITÀ, MORTALITÀ E SINTOMATOLOGIA
Il West Nile Virus ha come vettore la zanzara, anche quella comune diffusa in Italia, ed ha come serbatoio uccelli migratori che, con i cambiamenti climatici, dal Nilo arrivano oggi fino alla pianura Padana, tra Veneto e Emilia, e nella zona del Danubio oltre che nelle nostre aree fluviali – ricorda il professor Pagliano, neurologo e infettivologo, docente all’Unisa – Le zanzare trasferiscono il virus all’uomo.

L’EPIDEMIOLOGO SULLA DIFFUSIONE DEL VIRUS E SULLA PREVENZIONE
«Con i cambiamenti climatici e la tropicalizzazione del Mediterraneo dovevamo attenderci una diffusione di malattie come queste un tempo proprie solo in Africa e se si aggiunge la mobilità delle persone, degli animali e i commerci, la possibilità di trasmissione di tali infezioni aumenta notevolmente – afferma il professor Francesco De Caro, igienista ed epidemiologo dell’Università di Salerno -. Tenendo conto che il ciclo endemico è uccello-zanzara, le zanzare ornitofile adulte come la zona comune italiana, la possibilità di infettarsi anche in aree come quelle a sud di Salerno, ricca di corsi d’acqua e aree acquitrinose, è comunque reale». Per il professor De Caro è indispensabile la profilassi ambientale, senza gli eccessi registrati in altri paesi.

Dall’Università è partita subito la segnalazione all’Asl e si è messo in moto il dipartimento di prevenzione collettiva diretta da Arcangelo Saggese. «Il primo agosto avevamo fatto una disinfettazione della zona di Altavilla Silentina – ha sottolineato Saggese -. L’infezione ha un periodo di incubazione da due a 14 giorni. L’11 agosto il paziente è stato ricoverato in ospedale. Da allora è partito subito il monitoraggio dell’intera zona, a partire dai cavalli, altro serbatoio della malattia: per ora non abbiamo alcun dato positivo. Ad ore procederemo, a una nuova disinfettazione di Altavilla Silentina e zone limitrofe e anticiperemo pure quella che era prevista nel Salernitano dal primo settembre in tutta la provincia».
I due docenti universitari e il dirigente della medicina di prevenzione dell’Asl specificano che nessun allarme è giustificato ed è già stato attivato il sistema di monitoraggio con l’attivazione del settore della ricerca, quello della cura e della prevenzione, grazie alla possibilità di avere reparti ed esperienze di alta specializzazione universitaria sull’ospedale e sull’Asl di Salerno capaci di un’immediata reattività. Il consiglio è quello di utilizzare in generale spray repellenti e di zanzariere per evitare punture, ma questo è una normale precauzione che ognuno dovrebbe sempre adottare.


