Uno dei cardiologi migliori al mondo lascia la “Torre”. Intanto il Riesame respinge i ricorsi dei cardiochirurghi sospesi per la morte del paziente operato al cuore. Nell’ospedale ebolitano un intervento eccezionale
«Huston abbiamo un problema, anzi più di uno». Forse bisognerà rivolgersi ad un extraterrestre affinché la direzione generale dell’Azienda ospedaliera universitaria del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona nomini un sostituto di Enrico Coscioni, sospeso assieme alla sua equipe dopo l’intervento ad Umberto Maddalo, morto per una garza dimenticata durante l’intervento di sostituzione di una valvola aortica, visto che il Riesame ha conferma il provvedimento cautelare emesso dal Gip su richiesta della procura di Salerno.
Il Riesame deve esprimersi sull’esigenza di sospendere Coscioni anche da presidente dell’Agenas, l’agenzia dei servizi sanitari regionali, solo che nel frattempo, il governo lo ha rimosso.
CONTINUANO GLI ADDII
Cardiochirurgia alla “Torre” di Salerno non riesce ad uscire dal tunnel iniziato con l’abbandono del luminare, professor Severino Iesu, un caposcuola a livello internazionale che aveva fatto di Salerno un centro di riferimento, di fatto sentitosi costretto ad andare via, in Molise per dissapori nella struttura di Salerno durate per anni. Con lui sono andati via molti cardiochirurghi.
Ora tocca ai cardiologi. Nel tempo era già andato via lo stimatissimo cardiologo Saverio Ferrara, passato al sanità del territorio. Nelle ultime ore Salerno perde Rodolfo Citro, cardiologo che nel 2021 è risultato tra i primi 100 al mondo va a Campobasso, dove diventerà professore associato dell’Università degli Studi del Molise.
Al Responsible research hospital di Campobasso, Iesu dirige il dipartimento di Scienze cardiovascolari e Francesco Cafarelli, anche lui della sua equipe a Salerno, nuovo primario di Cardiochirurgia.
LA BUONA NOTIZIA
Per Salerno che sembra naufragare, la buona notizia arriva da Eboli. La cardiologia interventistica all’ospedale salernitano “Maria Santissima Addolorata” intervento su un caso rarissimo a livello internazionale, la denervazione renale in un 35enne iperteso. Articolo LINK
