Cambi di destinazione d’uso dei terreni del sindaco e dell’assessore al vaglio del Tar

Il 30 aprile l’udienza che valuterà anche altre anomalie del Puc denunciate da quattro consiglieri di minoranza di Roccapiemonte

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Sarà il Tar di Salerno, nell’udienza fissata per martedì prossimo 30 aprile, a decidere se l’approvazione del Puc di Roccapiemonte, avvenuta lo scorso 29 dicembre, abbia seguito i crismi della legalità e dell’osservanza delle leggi. Il tribunale amministrativo si esprimerà sul ricorso presentato dai consiglieri comunali di minoranza Luisa Trezza, Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio, assistiti dall’avvocato Ciro Amato.
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I TERMINI DEL RICORSO
Nel ricorso vengono denunciate le presunte violazioni commesse dal sindaco Carmine Pagano e dell’assessore all’Urbanistica Anna Bruno e contestate dai consiglieri di minoranza già nel corso dei lavori consiliari. Al sindaco, proprietario di terreni che con il Puc da agricoli sarebbero diventati edificabili, come si evincerebbe da visure dei registri catastali che il tecnico di parte ha asseverato ed allegato al ricorso, era stato chiesto il perché della mancata dichiarazione di incompatibilità.

La legge, infatti, art. 78 del Tuel, al comma 2, stabilisce che gli amministratori locali «devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado».

Il primo cittadino, ai consiglieri che gli contestavano la mancata dichiarazione di incompatibilità, ha risposto che il cambio di destinazione d’uso dei suoi terreni era stato eseguito dal sindaco precedente. Quel Puc, però, non era mai stato approvato e quindi inesistente. Anche l’assessore all’Urbanistica, a cui i consiglieri di minoranza avevano contestato le stesse inadempienze del sindaco, ha risposto che non era incompatibile, adducendo come giustificazione il rispetto degli standard. A questo ha aggiunto che non erano solo i suoi terreni a passare da agricoli ad edificabili, bensì l’intera area.
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LE ALTRE MANCANZE
Nel ricorso presentato dall’avvocato Amato, tra l’altro esperto della materia urbanistica e per anni assessore al ramo al Comune di Nocera Inferiore e tra i maggiore artefici del Puc della città capofila dell’Agro, viene evidenziato che tre tavole del piano urbanistico di Roccapiemonte votate nella seduta del 29 dicembre non comparivano nell’elenco degli elaborati contenuti nella proposta di delibera presentata ai consiglieri comunali. La delibera del Consiglio Comunale del 29 dicembre sarebbe inoltre illegittima poiché adottata con un procedimento di discussione e votazione caratterizzato da ulteriori gravi anomalie.
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LE 86 TAVOLE
Il Puc era stato suddiviso in 86 tavole, proprio per favorire la più larga partecipazione anche ai consiglieri incompatibili, procedura comunque concessa dalla giurisprudenza in materia. La prima seduta, del 21 dicembre 2023, era stata sciolta per mancanza del numero legale essendosi allontanati contemporaneamente dall’aula, nel rispetto dell’art. 87 del Tuel, sia l’assessore Alfonso Trezza, sia la presidente del Consiglio Valeria Pagano.

Nel corso della seconda seduta consiliare, quella del 29 dicembre, le 86 tavole sono state ulteriormente spezzettate, ma oralmente, per consentire ai due incompatibili (Alfonso Trezza e Valeria Pagano) di non allontanarsi contemporaneamente e quindi mantenere il numero legale. Il Puc passò anche grazie al voto favorevole dell’ex assessore Vincenzo Grimaldi che, sebbene revocato dalla carica ed estromesso dalla maggioranza, ritenne opportuno votare il Puc: senza questo voto, il piano non sarebbe stato approvato.

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