Ecco gli obbiettivi della banda della banda fermata dalla Squadra mobile. Il riciclaggio della refurtiva a Battipaglia
Avrebbero messo a segno almeno sei furti, gli otto georgiani indagati per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata ai furti, dal 23 dicembre 2022 e il 29 luglio scorso. Grazie all’attività degli investigatori del vicequestore Gianni Di Palma è stata ricostruita il presunto operato della banda, dai furti al riciclaggio in un’agenzia di pegni di Battipaglia.
I FURTI DI SALERNO
I ladri sono entrati in azione in un appartamento di via Sichelmanno a Pastena, la banda avrebbe portato via oggetti in oro, materiali informatico e consolle videogioco. In via Giovanni Negri al Carmine il colpo avrebbe assicurato due orologi di ingente valore rubati in casa della vittima. In via Manganario, due del gruppo avrebbero scassinato la cassaforte in un appartamento della zona e si sarebbero impossessati di oro e orologi di valore.
IL FURTO A PAGANI
Preso di mira anche il centro commerciale Pegaso a Pagani: da un negozio di elettronica portati via quattro telefoni cellulari della Xiaomi
I FURTI A MARCIANISE
In un’attività all’interno del Centro commerciale Campania di Marcianise, specializzato in elettronica, due ladri georgiani avrebbero portato via due computer portatili. All’outlet La Reggia i tre avrebbero tentato di rubare una collana d’oro da 20.000 euro di valore, ma sono stati fermati e denunciati a piede libero.
I FERMATI
Promotore ed organizzatore del gruppo sarebbe stato il 53enne Volodimir Gutaiev, domiciliato a Napoli, che avremo impartito disposizioni via telefono ai vari componenti del della gang, organizzando i colpi e decidendo chi doveva poi effettuare le varie operazioni nei “compro oro”.
Partecipi dell’associazione per delinquere sarebbero stati il 31enne Beka Mosiashvili, il 37enne Emzar Takidze ed altri due uomini non ancora rintracciati, mentre tre donne, tra le quali due fermate, la 53enne Bela Jalaghonia e la 33anne Nino Mchedlishvili (un’altra è ancora da rintracciare).
Avrebbero fatto parte della gang con il compito di portare i preziosi al banco di pegni ad una nota agenzia di Battipaglia dove cambiarli in denaro contante. Le due donne sono rispettivamente la madre e la moglie di Beka Mosiashvili: i tre sono domiciliati a Salerno, a ridosso del centro storico.
LA FUGA PROGRAMMATA
La banda aveva progettato di fuggire in Germania. La fuga. Attendevano l’arrivo all’aeroporto di Napoli di un ignoto loro connazionale proveniente dagli Usa per poi raggiungere l’Austria, dove incontrare l’uomo sceso a Capodichino, che li avrebbe dovuti portare in Germania entro questa mattina.
Il capo della gang racconta il piano di fuga a telefono: «In Austria viene a prenderci… ci porta in Germania, a me e a Beka. Adesso non ho soldi. Io mo ho saputo che posso fare per 400 euro il passaporto ucraino e la patente». Almeno il capo della gang era in contatto con chi poteva procurare documenti falsi di vari stati per raggiungere la Germania e poi chissà.