Stop al Reddito di cittadinanza, la Cgil: “Caos nei comuni”. Servizi sociali in difficoltà

La funzione pubblica del più grande sindacato italiano chiede per la provincia di Salerno assunzioni, formazione e risorse destinate alla povertà. Nel Napoletano minacciati gli assistenti sociali

Sospensione del reddito di cittadinanza: sale la tensione tra Napoli e provincia: si temono in vista problemi anche di ordine pubblico a partire da oggi. In Campania sono 37mila quelli che hanno ricevuto lo stop al Rdc. Il Comune di Napoli sta preparando un piano di «intensificazione dei controlli all’esterno delle 22 sedi degli uffici dei servizi sociali». Problemi anche nel Salernitano.

LA NOTA DELLA FUNZIONE PUBBLICA DELLA CGIL
Dopo la comunicazione di sospensione del reddito di cittadinanza, l’unica speranza per migliaia di famiglie in povertà rimane l’essere prese in carico dai servizi sociali comunali, quei servizi sociali e quella presa in carico che il Governo ha sacrificato sull’altare di una presunta “occupabilità” che non tiene conto dei bisogni e delle fragilità delle persone.

A questo punto toccherà agli assistenti sociali e alla fragile rete dei servizi sociali dei Comuni, debole soprattutto al sud dove ci sono la maggioranza dei percettori del Rdc, confrontarsi con il disagio e la disperazione di molte persone che perdono l’unico reddito e che hanno solo poche settimane per non perdere il beneficio economico. Migliaia di domande davanti a poche unità di assistenti sociali e allo scarso personale dei servizi, a volte precario.

A Salerno i nuovi Assistenti Sociali nel 2023 dovranno essere 15, ma non basta a reggere un percorso di accompagnamento che necessità di risorse umane e soprattutto economiche.

“La brutta riforma del RDC sta lasciando senza sostegno migliaia e di persone e ne sta scaricando la responsabilità sulle lavoratrici e sui lavoratori dei servizi sociali. Per loro il già quotidiano rischio di un lavoro a contatto proprio con i più deboli e i più fragili, diventa così insostenibile, soprattutto per l’incapacità di rafforzare i servizi sociali, nonostante ci siano, da oltre due anni, i finanziamenti necessari per assumere migliaia di assistenti sociali e di altre figure professionali che sarebbero stati indispensabili per fronteggiare una situazione di questo tipo, figlia di un furore ideologico ed una approssimazione operativa che non possono pagare certo lavoratrici e lavoratori” dichiara Antonio Capezzuto, Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL di Salerno.

“Per la CGIL e la FP CGIL è necessario prorogare il termine di 7 mesi per la sospensione del Reddito di Cittadinanza e dare modo alla popolazione in condizione di bisogno di essere presa in carico dai servizi comunali. Abbiamo bisogno di procrastinare i termini, così assurdi, assumere rapidamente il personale a tempo indeterminato necessario ed assicurare e garantire la formazione necessaria per dare le risposte necessarie ad un problema così grave come la povertà” – conclude Capezzuto -.

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