Irba, la Regione Campania dovrà restituire l’imposta alle aziende

Accettato il ricorso alla commissione tributaria d’appello è stata la Facomgas di Siano con impianti in tutta la provincia di Salerno

La Regione Campania dovrà restituire l’Irba alla Facomgas, rischio salasso per le casse regionali nei confronti di tutti i distributori di carburante. La commissione tributaria di appello di Napoli, ribaltando la sentenza di primo grado, ha dato ragione all’azienda di Siano, disponendo che l’imposta regionale sulla benzina va rimborsata alla Facomgas.

Con sentenza emessa negli scorsi giorni, la società di Siano, difesa dall’avvocato Alfonso De Vivo, ha ottenuto l’accoglimento dell’appello relativamente all’Irba per l’anno 2018, con condanna della Regione al rimborso di circa 50mila euro. L’imposta, che era stata dichiarata illegittima dalla Corte di Giustizia, era stata successivamente abrogata «facendo salve le obbligazioni tributarie già esistenti», un escamotage che aveva in ottica regionale il fine di non procedere ai rimborsi delle somme già pagate dalle società. Ma tale scappatoia non ha convinto i giudici tributari d’appello di Napoli che, nel caso di specie, hanno accolto le tesi della Facomgas, alla quale era stato rigettato il ricorso in primo grado.

Una decisione che potrebbe riverberarsi in maniera imponente sulla Regione e le proprie casse. Palazzo Santa Lucia sinora aveva ottenuto sentenza favorevoli (anche in appello) basate sul fatto che i danneggiati dall’imposta non sarebbero state le società petrolifere, ma i consumatori. Una tesi attaccata e ribaltata con la sentenza di accoglimento nel procedimento dell’azienda sianese, la quale precisa che la Regione avrebbe dovuto provare tale circostanza e cioè che l’imposta sarebbe stata dirottata sugli utenti finali. «Una vittoria importante che afferma un principio a mio avviso limpido, e spiace che si sia dovuto combattere in appello per ottenere tale affermazione – ha affermato l’avvocato De Vivo -.

Le società petrolifere hanno sborsato molti soldi per un’imposta palesemente illegittima, e per molto tempo». Per i giudici d’appello, quindi, la disposizione regionale che “fa salve” le obbligazioni Irba già insorte va disapplicata, con conseguente rimborso di quanto pagato. Va ricordato che per tale imposta l’Italia aveva subìto alcune procedure d’infrazione, che poi sono venute meno per via dell’abrogazione della norma.

«Tuttavia – prosegue il legale della Facomgas – l’escamotage della Regione, di fatto, comportava l’ultravigenza di una norma contrastante col diritto comunitario». La Regione ore potrebbe essere invasa da richieste di rimborso, anche se molte sono state già effettuate (e rigettate) a suo tempo, con alcuni operatori che hanno deciso di abbandonare il giudizio dopo la sconfitta in primo grado.

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