Autonomia differenziata: anticamera della secessione? Villone: “Spinta centrifuga”

“Dopo l’approvazione della legge quanto potrebbe durare un Paese così?”. Il senatore e costituzionalista Massimo Villone ne delinea il perimetro in un convegno a Nocera Inferiore

Il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, firmato recentemente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per essere presentato alle camere, preoccupa non poco sulla futura tenuta dell’unità d’Italia. Dato emerso in un convegno tenutosi stamattina presso la biblioteca comunale “Pucci” di Nocera Inferiore, organizzato dall’associazione Futurama, con il sostegno del Comune di Bracigliano, l’Istituto Galante Oliva, Polis SA ed Alternativa.

Il nodo della questione è stato affrontato dal professor Massimo Villone che ha ravvisato “pericolosità” per una legge che esclude il parlamento e gli enti locali. “Alle camere – ha dichiarato il costituzionalista – arriverà una proposta che è già un’intesa tra il ministro per le autonomie e le regioni. In questo il parlamento non reciterà nessun ruolo, venendo tagliato fuori, come accade anche per gli enti locali. Inoltre, dopo l’approvazione, non si sa quanta autonomia e cosa potranno avere le regioni.

Il che potrebbe consentire di varare altre leggi ordinarie sull’autonomia con un effetto domino, una spinta centrifuga delle regioni a contrattare per conto proprio su diverse materie senza passare dal governo centrale”. Il pericolo, secondo il senatore, di ritrovarsi in una situazione come la Cecoslovacchia, c’è. Il Paese potrebbe arrivare a dividersi in Repubblica Ceca e Repubblica Slovacchia. “Anche sui livelli essenziali c’è l’imbroglio. Essenziale non significa uguale. I livelli essenziali devono essere univoci. Ed anche su questo tema il parlamento non tocca palla”, ha evidenziato il professore Villone.

“Il clima sull’autonomia parte da lontano, nel 2001 con la Lega. – ha ricordato Villone – E non è mai tramontato, nemmeno con i governi Gentiloni, Conte, Draghi e Meloni. Un pezzo del Paese vuole andare in una precisa direzione, accelerare, senza tener conto degli altri. Queste tesi sono sostenute anche da economisti di alto profilo”.

“La battaglia parlamentare e la pericolosità dell’elemento pattizio tra ministero e regioni sono i principali strumenti per dire no a questa legge, oltre ad una proposta di legge di iniziativa popolare che possa riaprire il dibattito, purtroppo oggi assente”, ha concluso il senatore Villone.

Durante l’incontro, Lorenzo Guarnaccia di Futurama, ha sottolineato la necessità di agire contro una legge che rischia di dividere il Paese. Già diviso nella sanità, come raccontato dal primario Antonio Mirabella dell’ospedale Tortora di Pagani. A farne le spese il Sud, da tempo depauperato di ricchezze e dei suoi giovani, aspetto sottolineato dal sindacalista Mimmo Oliva.

Troppe le competenze alle regioni riguardo all’autonomia differenziata ha ribadito Sonia Angrisani di Alternativa. Il sindaco di Bracigliano, Gianni Iuliano, ha approvato in consiglio comunale, una delibera di sostanziale contrarietà all’autonomia differenziata e con tanto di motivazione, spedita alla presidente Giorgia Meloni. Il primo cittadino ha chiesto il supporto, in tal senso, di tutti i sindaci della Provincia di Salerno.
Giuseppe Colamonaco

loading ads