Il consigliere comunale di minoranza torna sull’argomento ospedale ed invita il primo cittadino per un consiglio comunale monotematico
“A seguito di innumerevoli sollecitazioni da parte dei nostri concittadini, – scrive il consigliere D’Alessandro in una nota stampa – che quotidianamante e ormai da troppo tempo subiscono i disservizi della nostra sanità territoriale, ho proposto al Sindaco e alla maggioranza che lo sostiene di convocare un consiglio comunale monotematico per discutere dei problemi dell’Umberto I e delle strutture dell’ASL. Ma, il Sindaco ritiene che un consiglio comunale del genere sia «superfluo», che «la volontà della comunità è ben chiara», che c’è «un modo di fare a dir poco demagogico di una parte della minoranza».
Forse ci sono dei fraintendimenti di fondo in questa presa di posizione. La demogogia la fa chi promette e non mantiene. Non chi chiede un coinvolgimento di tutti i consiglieri comunali, rappresentanti del popolo nocerino in tutte le sue parti, per discutere nella sede istituzionale di una questione così importante, da cui dipende il diritto alla salute di tutti noi.
Quindi, mai può essere «superfluo» un consiglio comunale e di certo «la volontà della comunità» non può essere interpretata dall’uomo solo al comando, senza tener conto anche delle posizioni dei rappresentanti delle minoranze.
Infine, chiedere un dibattito tra consiglieri comunali è proprio l’antitesi della demagogia, giacché nessuno si erge a capopolo, a differenza di chi impedisce sistematicamente la dialettica democratica consiliare sulle tematiche più importanti per la nostra comunità.
In passato si sono fatti consigli comunali sulla sanità territoriale. Oggi viene impedito, nonostante gli innumerevoli fatti nuovi accaduti.
Spero che il Sindaco ci ripensi e che consenta alla sua maggioranza di condividere la richiesta di convocazione di una seduta monotematica dell’assemblea cittadina, giacché per farlo occorrono almeno 5 firme di consiglieri comunali.
Del resto, pur dichiarandosi in continuità con l’Amministrazione Torquato, quella attuale non pare cogliere che c’è un momento di confronto politico e uno di confronto istituzionale. E che quando «ci sono obiettivi ineludibili comuni della città» allora «si ha il dovere di essere uniti e netti nelle posizioni». La battaglia «si fa insieme», anche con la convocazione di un consiglio comunale che richiami l’attenzione sul territorio.
Altrimenti, sorge il dubbio che ci sia qualcuno che ha paura proprio di questo, del richiamo eccessivo dell’attenzione sul nostro territorio, per non contrastare piani politici che avvantaggiano altre zone della provincia”.
