A lavoro l’Arpac. Il provvedimento in adozione da parte del Comune
Lo scorso 19 giugno i tecnici del dipartimento Arpac di Salerno si sono recati all’interno del deposito coinvolto nell’incendio divampato la sera precedente, nel complesso industriale “ex Fatme” di Pagani, da cui hanno prelevato due campioni di materiale precipitato dalla copertura del capannone a seguito dell’incendio. Gli esiti degli accertamenti hanno evidenziato la presenza di amianto di tipo crisolito e crocidolite in entrambi i campioni prelevati.
Il successivo campionamento di aria nelle vicinanze del deposito interessato dall’incendio, effettuato al fine di verificare l’eventuale presenza di fibre di amianto aerodisperse, ha dato esito negativo (0 fibre per litro).
Arpac ha indicato ai soggetti competenti la necessità di mettere in sicurezza con urgenza il materiale combusto, per poi procedere alla sua corretta rimozione e smaltimento.
Sono tuttora in corso il monitoraggio e il processamento degli inquinanti atmosferici dispersi nel corso dell’evento, tra cui diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici, PM10, acido cloridrico, acido solfidrico, metalli pesanti, i cui risultati verranno diffusi non appena disponibili.
I tecnici del Dipartimento di Salerno, allertati dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco, nel corso del primo sopralluogo avevano identificato da subito, tra il materiale combusto, la presenza di carta, cartone, plastica, barattoli metallici. I tecnici sono già tornati sul posto per ulteriori approfondimenti sul materiale presente nel deposito.
Il fumo generato dalla combustione si è attestato su un’altezza dal suolo di circa 20 metri, disperdendosi in direzione Sud Ovest coerentemente con la ventilazione prevalente.
Dopo le opportune valutazioni tecnico-logistiche, è stato avviato il monitoraggio degli inquinanti atmosferici già nella notte tra il 18 e il 19 giugno (ore 2.45 circa), con il posizionamento di due campionatori (pompa ad alto flusso e pompa a flusso costante) e di due campionatori passivi (radielli) nei pressi del sito dell’incendio, per la rilevazione delle concentrazioni in atmosfera di un set di inquinanti, comprendente diossine, furani (alto volume), PM10, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti (volume costante), acido cloridrico, acido solfidrico (campionatori passivi).
I risultati delle attività in corso verranno diffusi non appena disponibili.
IL PROVVEDIMENTO DEL COMUNE
In ottemperanza a quanto disposto dall’Arpac il Comune sta predisponendo una ordinanza sindacale per la corretta rimozione e lo smaltimento del materiale combusto ai sensi delle norme vigenti nel più breve tempo possibile.
“Sono tuttora in corso le indagini per appurare la presenza di altri inquinanti atmosferici potenzialmente dispersi, tra cui diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici, PM10, acido cloridrico, acido solfidrico, metalli pesanti, i cui risultati verranno diffusi non appena disponibili – scrive l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Campitiello -.
L’amministrazione De Prisco è sin dalle prime ore e tuttora in comunicazione costante con gli enti preposti alla gestione dell’emergenza al fine di tutelare la salute pubblica”.