«Mi ha trasmesso un pacchetto di voti consolidato», è bufera a Nocera

Il caso Giordano fa discutere, tra favorevoli e contrari

La vicenda del “pacchetto di voti consolidato nel tempo” che avrebbe inciso sull’elezione a consigliere comunale di Rosa Giordano e trasmessole dal padre Giancarlo è stata sollevata dall’ex candidata sindaca Erminia Maiorino di Potere al popolo.

Maiorino scrive un post molto critico sul caso. «L’avete sentita l’intervista della neo-consigliera Rosa Giordano? Ai microfoni di Telenuova ha dichiarato: “Sì, sono la figlia di Giancarlo Giordano e ho preso questi voti anche grazie a lui che mi ha trasmesso un pacchetto di voti consolidato nel tempo”».

L’ex candidata sindaco non crediamo volesse stigmatizzare la neo consigliera Giordano in quanto figlia di un politico, ma riteniamo abbia voluto sottolineare una questione ben diversa e cioè il fatto che la Giordano si sia di fatto vantata del trasferimento dei voti.

Una frase “politicamente inaccettabile”, secondo Maiorino, che pone dei quesiti. «Le chiederei di spiegarci: come si costruisce un pacchetto di voti? E soprattutto: come si fa a tramandarlo?». Si legge ancora nel post della Maiorino: «Anche se le indagini sono ancora in corso, Giancarlo Giordano, il papà, da dipendente del Genio Civile, il 17 dicembre 2020 fu arrestato in un cantiere insieme a un suo collega mentre avrebbe intascato una mazzetta di 1000 euro da un imprenditore».

Per l’esponete politica rimasta per un soffio fuori dal consiglio comunale la domanda è lecita, viste le parole utilizzate dalla Giordano, termini che oggettivamente appaiono fuori luogo in quel contesto. L’accostamento con la vicenda del padre appare inappropriato, ma va detto che è ancora vivo l’eco della vicenda giudiziaria di Giancarlo Giordano, che si è dimesso dal consiglio comunale proprio in seguito al suo arresto, pur se avvenuto per una vicenda che non aveva a che fare con l’attività politica.

LE REAZIONI
Il post dell’esponente di Potere al popolo ha suscitato reazioni piccate di alcuni, a difesa della consigliera Giordano. La neo eletta rappresentante di In Comune (candidato sindaco Antonio Romano) è una professionista di valore, con competenze nel campo amministrativo, e quel riferimento al pacchetto consolidato di voti sembra fuori luogo e un’ingenuità: non ci si può meravigliare che abbia suscitato reazioni.

L’attacco della Maiorino in politica ci può stare, anche se l’accostamento tra le due vicende, quella giudiziaria del padre e del commento post elettorale della figlia sembra improprio, in quanto fatti non collegati tra loro. La candidata sindaca di Potere al Popolo sembra non aver puntato il dito contro la consigliera comunale in quanto tale o per la sua parentela, ma contro l’espressione pacchetto di voti consolidato. Forse la crudezza dell’intervento è in alcuni tratti eccessiva e improprio l’accostamento di due vicende, ma ingiustificati sono gli strali che qualcuno ha lanciato contro l’esponente di Potere al Popolo che ha pubblicizzato, ricordiamo ancora una volta, i dubbi sull’espressione «mi ha trasmesso un pacchetto di voti consolidato nel tempo».

Visto il clamore che ha suscitato il post e le reazioni positive e negative, sarebbe utile che Rosa Giordano chiarisca cosa abbia voluto intendere con quell’espressione finita sotto la lente d’ingrandimento, anche perché gli elettori si presumono liberi nel loro voto e non automi che trasferiscono senza tentennamenti la loro volontà elettorale, a secondo di chi glielo dice, da un candidato all’altro.

loading ads