Ennesima denuncia del gruppo Spazio Aperto sul polo oncologico paganese. Gli attivisti tornano ad evidenziare preoccupazioni sui lavori della struttura ospedaliera e sui servizi erogati
I lavori al polo oncologico continuano a far discutere ed a sollevare il problema sono i militanti di Spazio Aperto. “Non è la prima volta, e speriamo fortemente che sia l’ultima, che da questa pagina interveniamo sulle vicende del nostro ospedale. – scrive in rete l’associazione – E da cittadini, membri della comunità paganese, non possiamo fare altro che interagire con i dirigenti e il direttore sanitario responsabili dell’Asl di cui fa parte il nostro ospedale”.
La domanda e le perplessità sono sempre le stesse: “Perché i lavori per il polo oncologico sono stati sospesi?”. Una vicenda che sembra ripetersi, nonostante le rassicurazioni fatte in passato. “A giugno del 2020, quindi 6 mesi fa, – si legge dalla pagina dei militanti di Spazio Aperto – il direttore sanitario Maurizio D’Ambrosio rassicurava gli operatori sanitari e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, preoccupati della scarsa attenzione alle problematiche del nostro ospedale, che i lavori, già finanziati, per il potenziamento del polo oncologico sarebbero stati ripresi regolarmente.
Ebbene, ciò non è avvenuto. I lavori per il completamento della struttura sono ancora fermi. Come, nello stesso tempo, sono state disattese le misure atte ad organizzare e migliorare le attività di ogni singolo reparto”. Allo stato attuale si lamenta un depotenziamento e quindi il non utilizzo a pieno regime dei servizi offerti, il tutto a beneficio dei privati. “Nella stessa riunione – continua la nota – il direttore sanitario prometteva di riportare nel nostro ospedale il centro di vaccinazione, e di potenziare il centro oncologico che lamentava l’assenza di infermieri.
Anche in questo caso le promesse sono state disattese. I cittadini che hanno bisogno di cure sono costretti a lunghe liste di attesa, a volte mesi. Per i pazienti, affetti da patologie tumorali, il disagio è reso più acuto dalla emergenza covid, per i quali non è stato disposto alcun piano che prevedesse la cura domiciliare. I toni trionfalistici, coi quali si definisce la nostra struttura centro di eccellenza per la presenza del polo oncologico, risultano, alla luce delle criticità elencate, paradossali e fuori luogo. La gestione della salute improntata a criteri mutuati dall’impresa privata (non è un caso che le Usl siano diventate aziende) è completamente fallimentare.
La contraddizione in essere tra personale, della struttura che sollecita interventi per migliorare l’offerta sanitaria, e i vertici sanitari aziendali che stentano a recepire che tali sollecitazioni vengono dall’esperienza quotidiana, dal diretto contatto con i cittadini e i pazienti, è il segnale preoccupante che la nostra comunità ha scarso peso politico nella definizione degli equilibri sanitari regionali”. Insomma, le promesse fatte per gli attivisti paganesi restano ancora ferme al palo. Spazio Aperto, in virtù di tali disagi, chiede al sindaco De Prisco ed a tutte le componenti politiche del consiglio comunale di attivarsi e di difendere a denti stretti la struttura ospedaliera di Pagani.
Rd