Presidenza di Unioncamere, in pole position Andrea Prete di Salerno

Il presidente della Camera di commercio di Salerno è il favorito a diventare il coordinatore di tutte le organizzazioni di settore in Italia

L’imprenditore salernitano e presidente della Camera di commercio di Salerno, Andrea Prete, è il candidato con più chance per essere eletto oggi a nuovo vertice di Unioncamere L’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

COS’È UNIONCAMERE
E’ l’ente pubblico che rappresenta il sistema camerale italiano nei confronti degli organi di governo territoriale, nazionale ed internazionale. Fornisce assistenza e consulenza alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e gestisce un fondo di perequazione affinché gli enti possano realizzare le loro funzioni in modo equilibrato e omogeneo sul territorio nazionale

LA SITUAZIONE ATTUALE
La rete delle Camere di commercio “esce rafforzata dalla riforma”, con gli accorpamenti “è cresciuto il ruolo e l’efficienza” dei nuovi enti “impegnati ad affiancare le imprese, soprattutto le più piccole ad affrontare la doppia transizione, green e digitale, sostenuta dalle risorse del Pnrr”. A fare il punto, in una intervista a “Il Sole 24 Ore”, sugli effetti della riforma e delle nuove sfide è il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli che termina oggi il mandato triennale. La riforma era una delle priorità del suo mandato.

Pur tra difficoltà, il processo è giunto a conclusione: “La riforma è una svolta storica. Sono stato chiamato, tre anni fa, in un momento di ‘empasse’ di questo percorso complesso e il bilancio mi sembra positivo. L’aumento di ‘taglia’ di molte Camere di commercio, a seguito dei processi di accorpamento mantenendo la loro identità, ha notevoli vantaggi. Permette di accrescere il ruolo dei nuovi enti nei confronti delle altre istituzioni”.

“Da’ più forza ed efficacia – continua il presidente – all’attività delle Camere di commercio a supporto delle imprese. Facilita l’accesso a risorse nazionali ed europee, a tutto vantaggio dei territori. Camere più grandi e più forti, sempre più decisive per il rilancio dei sistemi economici territoriali. Il nuovo sistema camerale, se sarà rafforzato nelle sue funzioni, può essere un interlocutore strategico, sul quale sono convinto che il Governo vorrà investire ancora di più”.

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