Tensione tra l’assessore Terrone e gli altri sostenitori della Giunta Pagano
Si fanno sempre più tesi i rapporti tra alcuni componenti della maggioranza Pagano ed il primo cittadino. Sono volati letteralmente gli stracci nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale tenutasi giovedì 29 luglio. A surriscaldare gli animi di sindaco, assessori e presidente del consiglio, la posizione critica assunta già da diversi anni in verità, dall’assessore al bilancio, l’avvocato Daniemma Terrone, che nel 2018 votò contro il piano industriale per la raccolta dei rifiuti evidenziando una serie di storture, molte delle quali continuano a persistere.
Sotto accusa sono finiti i tanto temuti aumenti rispetto ai quali l’assessore Terrone avrebbe chiesto inutilmente spiegazioni, di qui la posizione di rottura che ha portato allo scontro in consiglio. “Si è avverato quello che temevo dal 2018 e che non ho mai taciuto nonostante più di un componente della maggioranza, durante l’ultimo consiglio comunale, si sia particolarmente animato e sorpreso quasi ne parlassi per la prima volta. Nel 2018 votai contro il piano dei rifiuti – afferma l’assessore Terrone – l’aumento Tari per i cittadini, complice un pef più elevato rispetto a quello passato, in questo periodo poi, suona come uno schiaffo in pieno volto, a maggior ragione perché non giustificato da un ampliamento o da una miglioria del servizio stesso,anzi restano le vecchie falle, non si è mai rimediato al malfunzionamento della pesa comunale che poteva essere già da tempo risorsa preziosa per l’ente e per l’utenza sotto vari aspetti. È giusto il cittadino paghi i servizi che riceve, ma è altrettanto giusto lo faccia consapevolmente anche quando gli si domanda un aumento”- ha concluso Daniemma Terrone -.
Tuttavia la posizione dell’assessore non è stata gradita dalla sua maggioranza, che si è scagliata, a più riprese, contro di lei, invitandola a rassegnare le dimissioni. Di fronte alle richieste di chiarimenti da parte dell’assessore che si era recata in assise con tanto di calcolatrice alla mano per fare letteralmente i conti, sono partite invettive ed urla. Uno spettacolo poco consono ai luoghi, con consiglieri che sbattevano i pugni sui tavoli e il sindaco Carmine Pagano che più volte, a gran voce, invitava l’assessore Terrone ad andarsene.
“Per l’ennesima volta mi è stato rivolto l’invito a dimettermi in nome di una certa dignità. Dignità che mi si sta contestando da troppo tempo-ha affermato l’assessore Terrone-rispondo che per quella stessa dignità resto nelle mie funzioni a cercare, non senza difficoltà, di fare bene. Una eventuale revoca delle deleghe da parte del sindaco, invece, non mi spaventa, se accadesse l’accoglierei con estrema serenità ,nessun rimpianto, nessun rimorso, forte di essere stata sempre trasparente sia con la mia maggioranza politica ,anche quando di vedute contrastanti ,sia con i cittadini.
Il mio ufficio, quello tributi, non inventa le tariffe, le elabora sulla scorta di dati che appartengono ad altra competenza sia tecnica che assessoriale, di lì le tariffe che nascono da un calcolo algebrico, ragione per cui non sono in disaccordo con l’ufficio ,cosa pure contestatami, di cui continuo, invece, a lodare il lavoro e l’impegno di questi anni”. Intanto mentre sindaco ed assessori litigano per i rocchesi si profila un aumento in bolletta, ingiustificato a detta dell’assessore Terrone.