I controlli dei carabinieri forestali scoprono un’altra azienda inquinante, questa volta a Scafati
Nell’ambito dei controlli sugli scarichi e sulle emissioni in atmosfera prodotte nell’area del bacino del fiume Sarno, i militari della stazione carabinieri forestale di Sarno, coadiuvati da militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Salerno, hanno eseguito, presso lo stabilimento di una nota industria di lavorazione e produzione di manufatti in carpenteria metallica a Scafati, al provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Nocera Inferiore.
LE INDAGINI
Gli accertamenti condotti nell’opificio, che hanno visto impegnati militari della stazione di Sarno assieme al personale dell’Arpac e dell’Ufficio tecnico del Comune di Scafati, hanno consentito di accertare irregolarità di carattere ambientale, più precisamente: l’esercizio abusivo dell’attività di fabbricazione, trattamento e verniciature di metalli, l’illecita raccolta di rifiuti speciali e lo scarico di acque reflue industriali nella fognatura comunale. Pertanto, il PM Claudia Colucci, titolare dell’indagine, ed il procuratore della repubblica Antonio Centore, hanno avanzato richiesta di emissione del provvedimento di sequestro preventivo accolta dal Gip Gustavo Danise. Il sequestro ha interessato due capannoni industriali uno di 2.400 metri quadrati e l’altro di 400 metri quadrati con annesse aree di pertinenza, strutture e macchinari presenti al loro interno.
LA RIFLESSIONE
Ai primi controlli nell’area del Sarno, riprese dopo qualche giorno di fermo, subito è scattato un sequestro. Al di là della vicenda in se che va ancora chiarita nelle sedi opportune c’è una riflessione da fare in queste momento: le leggi sono realmente sufficienti a bloccare l’inquinamento delle aziende che continuano senza freno?