La proposta del geologo Caso per ricordare lo scopritore del minerale estratto nella tufara di Fiano a Nocera Inferiore
Giulio Caso, noto geologo di Nocera Inferiore, e fervido appassionato della storia nocerina, ha rilanciato la proposta dell’Accademia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti “Terra del Vesuvio”, presentata alla commissione toponomastica del Comune di Nocera Inferiore, di dedicare una piazza allo scopritore della Nocerite, Arcangelo Scacchi. “Nel 1881, durante una delle sue escursioni scientifiche, – scrive Giulio Caso – il dott. Arcangelo Scacchi arrivò a visitare la tufara di Fiano prelevando campioni vari che avrebbe, poi, analizzato in laboratorio.
Ebbe buon gioco a trovare i campioni, perché, la tufara, allora, era in piena attività e blocchi di materiale erano lasciati dappertutto intorno. Infatti, in un blocco parzialmente metamorfosato dal contatto con il materiale da cui si era formato il tufo grigio, scoprì dei cristalli “difficili a definirsi”, una specie particolare che egli chiamò Nocerite”. Al museo di mineralogia di Napoli esistono due campioni del minerale nocerino. “Nocera – continua Caso – è fra le poche città al mondo ad avere il vanto di aver dato il nome ad una nuova specie di minerale, ciò grazie al dr. Scacchi, anche se oggi, dopo più sofisticate analisi, la Nocerite è considerata un fluoborato di magnesio e quindi corrispondente alla fluoborite”. Il professor Arcangelo Scacchi era originario della Puglia, nato il 9 febbraio del 1910, a Gravina. Dopo la laurea in medicina, si appassionò alla mineralogia ed alla cristallografia e nel 1844 divenne docente di mineralogia e direttore del Real museo mineralogico di Napoli.
“Scacchi – racconta Giulio Caso – fu un appassionato studioso di mineralogia vesuviana, rinvenne 21 nuovi minerali al Somma-Vesuvio. In particolare, nel museo, sono esposti numerosi campioni di notevole interesse scientifico rinvenuti, in gran parte, nel tufo estratto dalla tufara di Fiano di Nocera Inferiore. Nel 1861, Scacchi, fu nominato senatore del Regno di Italia e nel 1865 ebbe la nomina a Rettore dell’Università di Napoli”. Proprio a Napoli, al professor Scacchi, è dedicata una piazzetta. Il professore pugliese, pur non avendo a disposizione gli strumenti adatti a suo tempo per analizzare al meglio la Nocerite, (non riconoscendo il boro), resta lo scopritore di un nuovo minerale (forse fluoborite o clorborite).
“La mia considerazione – conclude il geologo Giulio Caso – è che Scacchi è stato, comunque, il primo a scoprire un nuovo minerale, ma non avendolo potuto analizzare correttamente (con i limitati mezzi tecnici e scientifici di cui disponeva) non gli è stato riconosciuto (a posteriori) il “diritto” di dargli un nome. La storia umana o scientifica che sia segue, però, percorsi diversi dalle rigide regole accademiche, e la Nocerite, ne sono sicuro, continuerà a far parlare di sé”.
gc
