Un gruppo di 531 lavoratori socialmente utili chiedono la stabilizzazione entro il mese di marzo
I lavoratori socialmente utili della Campania si sono dati appuntamento questa mattina a Santa Lucia, fuori alla sede della giunta regionale, per chiedere che venga rispettato l’iter per la loro stabilizzazione. Con loro anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil che hanno inserito la stabilizzazione degli Lsu all’interno della piattaforma unitaria consegnata alla Regione Campania. “La Regione non ha più scuse. Per rinnovare la Pubblica amministrazione – dice il segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati – bisogna partire dall’azzeramento della precarietà. La legge finanziaria pone una scadenza per la stabilizzazione degli Lsu, quella del 31 marzo. È una scadenza non più rinviabile. Serve il rinnovo dei contratti oppure avremo un elemento di conflittualità nei confronti della giunta regionale”.
Per Doriana Buonavita, segretaria generale Cisl Campania, e’ “inconcepibile che dopo 25 anni questi lavoratori vivano ancora una condizione di precarietà, nonostante gli strumenti normativi messi a disposizione dal governo. La Campania non può vivere di precarietà e la Regione non può rinchiudersi nel silenzio. Non lo meritano cittadini, lavoratori e sindacati”. Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Campania, ricorda che ci sono “531 lavoratori che gridano vendetta. Serve una strategia per combattere le disuguaglianze e la grande crisi che sta attraverso il mondo del lavoro. La Regione – osserva – deve dare una disposta immediata a questi lavoratori e alle loro professionalità, riconosciute da 25 anni. Sul tema del lavoro non possiamo fare sconti a nessuno, oggi non chiediamo corsie preferenziali per qualcuno, ma semplicemente il rispetto di una legge”.
