Dalle Marche no alla concorrenza di Puglia e Campania con le Zes e patti territoriali

La protesta dei calzaturieri marchigiani che potrebbe espandersi ad altri comparti

Campania e Puglia in particolare ma anche Abruzzo una “minaccia” per l’economia di altre regioni, specie quella marchigiana, per i vantaggi on i nuovi strumenti per lo sviluppo di queste aree. Ed arrivano le prime prese di posizioni ufficiali. “Non è accettabile la concorrenza interna tra territori dello stesso Stato: dalla questione dello sgravio della contribuzione previdenziale del 30% ai patti territoriali passando per le zone economiche speciali, Puglia e Campania, ma presto anche l’Abruzzo, sono diventate concorrenti interne”. Per i calzaturieri delle Marche parla Valentino Fenni, presidente della sezione di Confindustria Centro Adriatico e vice presidente di Assocalzaturifici. “Da anni combattiamo contro i costi di manodopera bassissima nei paesi europei come Spagna, Portogallo, Romania, Albania e nel resto del mondo, si pensi a Turchia, Vietnam, Cina e Africa – ha aggiunto Fenni -. In questa situazione congiunturale andrebbero studiati sgravi in modo che l’area di crisi complessa Fermano-Maceratese e la ricostruzione post sisma concorrano davvero a far rimanere la manifattura come peculiarità delle Marche e non zavorra”. Insomma, da altre regioni la comprova indiretta dei vantaggi per le aree Zes e dei patti territoriali, come quelle prevista a Fosso Imperatore a Nocera Inferiore (nella foto)

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