L’Ente ricorre per Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato che dava ragione ad alcuni cittadini e ai comuni di Pompei e Montoro
Il Consorzio di Bonifica ci riprova, cambia nuovamente legale e ricorre per Cassazione impugnando la sentenza del Consiglio di Stato che, lo scorso luglio, aveva confermato la sentenza del Tar Salerno sul piano di classifica per la ripartizione della contribuenza consortile. Ad adire la giustizia amministrativa erano stati alcuni cittadini consorziati, i Comuni di Pompei e Montoro, tutti difesi dagli avvocati Ettore De Rosa ed Alfonso De Vivo. In primo e secondo grado, è stata accolta la tesi dei ricorrenti, in particolare sull’incompetenza del Commissario straordinario del Consorzio, di recente prorogato con nuovo ed ulteriore incarico, ad approvare il Piano di classifica che definisce il criterio per il riparto delle somme da pagare annualmente al Consorzio. Una vittoria importantissima per i contribuenti che, infatti, hanno costretto il Consorzio ad applicare il “vecchio” Piano del 1997 nell’emissione dei ruoli. Adesso, l’Ente consortile, con il ricorso per Cassazione, sostiene che non possa essere il giudice amministrativo a decidere il ricorso proposto ma quello tributario.
Insomma, non un ricorso sul merito ma su chi dovesse giudicare la controversia. E’ bene ricordare che, in base alla Costituzione, le sentenze del Consiglio di Stato possono essere oggetto di ricorso per Cassazione esclusivamente per motivi attinenti alla giurisdizione. Si profila quindi una terza grande battaglia, questa volta innanzi alla Suprema corte.
I contribuenti rivendicano una gestione democratica del Consorzio, basata su libere elezioni consortili, ritenendo che la gestione commissariale non possa dar luogo ad atti fondamentali come il Piano di classifica per la ripartizione della contribuenza consortile. Tale tesi è stata accolta in entrambi i gradi della Giustizia amministrativa, ma il Consorzio tenta adesso l’ultimo attacco, sostenendo che invece la questione debba essere decisa in sede tributaria.
Da ricordare che al giudizio ha partecipato anche la Regione Campania che, dal canto suo, ha invece contestato al Consorzio alcune scelte contenute nel Piano afferenti all’inserimento o meno di alcuni siti, benché sia stato il ricorso dei contribuenti ad essere decisivo nel ko inferto al Piano di Classifica.