Colpi di pistola contro casa di Alessandro Pignataro

L’avvertimento in pieno pomeriggio. Un messaggio contro il giovane figlio del boss Antonio che è agli arresti domiciliari? Indaga la polizia

Cinque colpi di pistola contro la porta d’ingresso a casa Pignataro. Una o più persone, ieri pomeriggio, hanno esploso cinque pistolettate contro un’abitazione al secondo piano del civico n.3 di traversa Borsellino, a pochi metri dal tribunale. All’interno dell’appartamento, agli arresti domiciliari si trovava Alessandro Pignataro, 29 anni, arrestato lo scorso anno per una rapina a un negozio a Nocera Inferiore ma già altre volte finito al centro di vicende di giustizia. Cinque colpi che sarebbero apparsi petardi, a dire di molti che risiedono in zona, ma è una versione poco credibile. Sul posto gli agenti del commissariato della pubblica sicurezza di Nocera Inferiore.

Fino a tarda notte, il vicequestore Luigi Amato e i suoi collaboratori hanno effettuato sopralluoghi e perquisizioni e ascoltato persone. Neanche il 29enne avrebbe saputo ricondurre il fatto a persone o eventi particolari. Alessandro Pignataro è figlio di Antonio (che non vive nell’appartamento preso di mira), boss della Nco di Raffaele Cutolo, poi passato alla Nuova famiglia, e noto anche a livello nazionale per l’omicidio della piccola Simonetta, l’11enne figlia del giudice Alfonso Lamberti, ritornato recentemente sotto i riflettori della cronaca per l’inchiesta su uno scambio elettorale politico mafioso alle amministrative del 2017 a Nocera Inferiore. Quei colpi di pistola potrebbero essere più un avvertimento al figlio Alessandro ma bisogna comprenderne il perché.
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