Banda di furti d’auto, 5 persone dell’Agro nocerino in manette

Eseguiti furti a Salerno, Battipaglia e Baronissi

Nella giornata odierna i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Salerno, su richiesta di misura cautelare inoltrata dal Pubblico Ministero, dott. Rinaldi, che ha coordinato le indagini. I militari hanno arrestato G.G., cl. ’60 res. Angri, destinatario di custodia cautelare in carcere, G. S., cl.’64 e G. G., cl.’91, padre e figlio entrambi di Pagani, destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, P. A., cl.’ 72, res. a San Marzano Sul Sarno, destinatario di custodia cautelare agli arresti domiciliari e C. D., cl. ’84, anche egli di San Marzano Sul Sarno destinatario dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Tra il dicembre 2018 e luglio 2019, i militari hanno condotto un’ attività investigativa finalizzata alla repressione del reato di furto di autovetture. Le indagini, consistite nell’interpolazione dei dati di video sorveglianza, tabulati e accesso ai varchi autostradali, hanno permesso di raccogliere elementi a carico dei cinque ritenuti responsabili, a vario titolo, del furto di nove veicoli (tutti appartenenti al Gruppo FCA), mediante l’utilizzo di un sistema di accensione fraudolento (centralina) commessi nei comuni di Salerno, Battipaglia e Bellizzi. In particolare due sono accusati di aver commesso il furto di una fiat 500 mentre gli altri sono accusati di furto di 7 veicoli (2 fiat panda, 2 fiat 500, 1 fiat 600, 1 fiat qubo e 1 lancia y).

Infine il G.G., e altri due soggetti indagati nel medesimo procedimento sono accusati del furto di un’altra lancia y. I militari hanno riscontrato che il modus operandi era sostanzialmente uguale, infatti, prevalentemente in orario notturno, dopo aver individuato la vettura da rubare su strada, gli indagati provvedevano ad aprirla con strumenti di effrazione e dopo aver collegato la centralina esterna, bypassavano i sistemi di allarme delle vetture e riuscivano ad accenderle. L’operazione durava meno di 3 minuti. Le vetture dopo essere state condotte nell’agro nocerino sarnese, “scomparivano” probabilmente per alimentare il mercato nero dei ricambi di auto. Durante le indagini, nel gennaio 2019, i militari hanno intercettato proprio il due della banda a bordo di una Matiz e, a seguito di perquisizione, sono stati trovati vari attrezzi da scasso e una centralina esterna per auto con decodifica universale. Gli indagati, complessivamente sette, dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Un’accusa grave, anche alla luce dei precedenti specifici di alcuni di loro.
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