Intervento degli attivisti sui recenti danni causati dal forte vento
Per tutta la giornata di ieri, e in particolare durante la serata, Nocera Inferiore è stata sferzata dalla poggia e da forti raffiche di vento, che hanno causato l’abbattimento di alberi, e altri episodi di danni a cose su tutto il territorio: oltre agli alberi, anche cartelloni pubblicitari che hanno ceduto alla forza delle intemperie.
Abbiamo visto la nostra città, ma anche tante altre in Campania, trasformate in campi di battaglia in poche ore, con scene di devastazione che, ancora una volta, rivelano come la prevenzione del rischio idrogeologico non venga mai presa seriamente in considerazione.
Per quanto riguarda Nocera, abbiamo visto tutti le immagini del grande albero caduto in piazza De Santi, nel popoloso quartiere Arenula, intorno alle ore 20:00, che solo per fortuna non si è abbattuto su persone in transito. L’albero di piazza De Santi svettava da 60 anni, ed è stato di recente oggetto di un trapianto dovuto al rifacimento della pavimentazione. Trapianto che, a giudicare dalle foto, non ha tenuto abbastanza in conto la mole dell’albero, e di conseguenza l’assoluta necessità di preservarne in toto le radici. Stiamo parlando di un albero che pesa quintali, e la cui caduta può provocare vere e proprie tragedie, e che ha bisogno, per sostenersi, dell’intero apparato di radici di cui è composto: non possiamo credere che i tecnici non sappiano una cosa del genere.
Evidentemente, quelle immagini ci restituiscono un po’ la visione che le amministrazioni spesso hanno della gestione del verde pubblico.
Il verde pubblico viene visto per lo più come ornamentale, come elemento di arredo urbano, spesso anche oggetto di manutenzione scarsa e approssimativa.
Il verde urbano non è solo arredo, ma vita, salute, aria pulita!
Sono tantissimi ormai gli studi scientifici che dimostrano che se vogliamo davvero combattere il riscaldamento globale e le sue conseguenze (come il susseguirsi di eventi atmosferici violenti), dobbiamo diminuire l’emissione di CO2, e il modo più efficiente, veloce ed economico per farlo è piantare ovunque alberi e preoccuparci della loro tenuta e stabilità.
Invece, per chi amministra le città, gli alberi sono complementi di arredo, oggetti inanimati, che possono essere abbattuti se intralciano un progetto o al massimo riposizionati senza ragionare troppo sul come sarebbe opportuno farlo.
Però, ci chiedamo: in assenza di una visione strategica, quando si deciderà che è venuta almeno l’ora di mettere in sicurezza i nostri territori? Stasera a Nocera Inferiore ci è andata bene…ma perché bisogna sempre aspettare che muoia qualcuno? Perché non si può intervenire per prevenire i disastri?