“Il MoVimento 5 Stelle contesta la decisione assunta dal Governatore della Campania di chiudere tutte le scuole e le Università fino al 30 ottobre prossimo
Ieri sera in Regione, il nostro gruppo consiliare, guidato da Valeria Ciarambino ha elaborato un piano di proposte per continuare a garantire agli studenti della Campania l’istruzione in presenza perché il problema non è la scuola, ma ciò che ruota intorno ad essa, in primo luogo la mobilità, che vede i mezzi pubblici viaggiare oltre il numero di persone consentite ed al contempo senza controlli né limitazioni” lo rende noto Andrea Caso deputato del MoVimento 5 Stelle e membro delle commissioni finanze e antimafia.
Ecco le proposte inviate oggi a De Luca con la speranza che possa raccoglierle per il bene della Campania e dell’intera popolazione scolastica:
– Impiegare bus turistici o a noleggio con conducente per decongestionare i mezzi pubblici locali
– Consentire la partecipazione a scuola di tutti gli alunni e studenti delle prime classi di ogni ordine e grado.
– Chiudere esclusivamente le classi degli studenti degli ultimi anni di tutte le scuole secondarie e delle Università, che potranno sostituire le lezioni in presenza con la didattica a distanza.
– Al fine di evitare gli assembramenti e alleggerire il numero di viaggiatori sui mezzi del trasporto pubblico è opportuno differenziare gli orari delle scuole per blocchi – mattina o pomeriggio – soprattutto nelle grandi città, in modo da garantire anche le stesse ore di lavoro per il personale docente e non.
– Va tenuto conto che non in tutto il territorio regionale la chiusura delle scuole ha ripercussioni sul trasporto pubblico. Si pensi ai piccoli comuni di provincia, dove le scuole sono raggiunte a piedi o con mezzi propri. In questi territori, ove non siano registrabili focolai nelle scuole stesse e ove la situazione epidemiologica sia sotto controllo, la sospensione del servizio scolastico potrebbe risultare dannosa.
“La scuola – per Andrea Caso – quando risultano rispettati i protocolli ministeriali, rappresenta probabilmente il luogo più sicuro. In questo senso, sarebbe auspicabile avviare una seria interlocuzione con i sindaci degli enti locali”.