Non bastano 4 diffide per il rendiconto 2018, ci vuole il commissario ad acta

La sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Campania con la pronuncia n.74 del 31 maggio, pubblicata il giorno 25, ha recepito alcune ultime annotazioni sulla contabilità di Palazzo San Carlo, integrando i provvedimenti della camera di consiglio svoltasi il 13 maggio scorso. La delibera n.74 é stata inviata alla procura regionale della Corte dei conti sezione giurisdizionale, alla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, all’organo di revisione contabile del Comune di Pagani, al prefetto di Salerno e alla ex sindaco facente funzioni, Anna Rosa Sessa.
Nel provvedimento la giustizia contabile ha ritenuto la nota inviata alcune settimane fa, da Anna Rosa Sessa ed Emilio Bonaduce, giuridicamente rilevante anche sul piano processuale, poiché trattasi di una giusta pronuncia di controllo. Il collegio ritiene – si legge nella deliberazione – che la nota “valga ad esprimere un loro chiaro interesse alla partecipazione all’odierno giudizio di controllo per contribuire, in un contraddittorio con l’Ente, al corretto accertamento dei veri dati del bilancio, a fronte di quelli espressi negli atti e deliberati dal Comune medesimo e da essi contestati”. Secondo i magistrati la nota é da considerare come una domanda di partecipazione al giudizio di controllo e va accolta. Un altro aspetto sul quale la Corte dei conti si è soffermata è quello della contabilità di mandato che, in virtù della mancata approvazione del rendiconto del 2018, assurge ad una condotta di rilevante gravità come stabilisce l’articolo 148 del decreto legislativo n.267 del 2000, che va dai bilanci preventivi, ai rendiconti, alle partecipazioni in società controllate, agli squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno.
I giudici hanno evidenziato che si rileva la lesione dei principi di continuità ed unità di bilancio, aggravato dall’aver approvato in assenza del rendiconto 2018, il previsionale 2019-2021. L’approvazione del consuntivo per la giustizia contabile andava fatta, poiché l’ente era in riequilibrio pluriennale, mentre la dichiarazione di dissesto avrebbe avuto ragione solo laddove vi fosse stata stata l’impossibilità di risanare l’ente. La non approvazione del rendiconto del 2018, l’approvazione al buio del bilancio di previsione, non sono semplici illegittimità sul piano contabile, ma gravi scostamenti. Il provvedimento della Corte dei conti, parte anche in questo caso, dalla deliberazione della commissione straordinaria n.40 del 2013 che richiedeva la procedura di riequilibrio, avviata poi nel 2014. Dopo una serie di solleciti il 20 febbraio 2019 la giustizia contabile evince gravità di adempimento degli obiettivi intermedi a fine 2017. L’approvazione del bilancio di previsione del 2019/2021 non è stata sufficiente, poiché mancante, secondo i giudici, del rendiconto 2018 e del bilancio Aspa. Ma il 10 settembre 2019 il consiglio comunale dichiara il dissesto finanziario. Palazzo San Carlo é stato diffidato tre volte per l’approvazione del rendiconto: il 26 aprile 2019, il 28 novembre 2019 ed il 9 gennaio 2020. L’ultima volta l’ 11 maggio scorso. Ora con l’arrivo del commissario ad acta il rendiconto 2018 troverà la sua dovuta approvazione. Ma siamo nel 2020 e manca il bilancio consuntivo 2019: ma questa é un’altra storia.
gc
