La vedova del carabiniere ucciso il 12 febbraio 1992 ha donato i dispositivi di protezione individuale ai militari della stazione di Pontecagnano
“Se fosse stato qui lui lo avrebbe fatto, queste mascherine è come se le avesse donate proprio mio marito”. A parlare è Angela Arena Lampasona, vedova da 28 anni di Fortunato Arena, il carabiniere assassinato brutalmente durante un agguato avvenuto proprio a Pontecagnano Faiano la sera del 12 febbraio 1992, dove il militare 22 enne prestava servizio. E proprio ai militari della stazione dei carabinieri del centro dei picentini la Arena ha voluto fare dono dei preziosi dispositivi di sicurezza che ha fatto realizzare appositamente per i colleghi del compianto marito.
A ricevere le mascherine il comandante di stazione, il luogotenente Fabio Laurentini che ha apprezzato particolarmente il gesto, arrivato da chi, nonostante la grave perdita, non ha mai smesso di onorare l’Arma dei Carabinieri, restando molto legata all’istituzione. Una cerimonia breve e particolarmente sentita quella della consegna ufficiale delle mascherine che ha coinciso anche con il compleanno del luogotenente Laurentini, giunto da circa 1 anno alla guida della stazione di Pontecagnano.
L.T.