Castel San Giorgio, Longanella e Pascariello spiegano le motivazioni dello strappo politico

In una lettera aperta alla città Franco Longanella, assessore dimissionario della giunta Lanzara e Mena Pascariello, hanno ripercorso la storia politico-amministrativa degli ultimi 3 anni, spiegando le motivazioni che li hanno indotti a porsi in una situazione di forte contrapposizione nei riguardi della loro stessa maggioranza.

Ecco il contenuto del manifesto.
Come gruppo consiliare “Rinascita e Trasparenza” riteniamo di dover condividere direttamente con voi cittadini il percorso politico ed amministrativo di questi 3 anni di amministrazione a Castel San Giorgio, che all’inizio ci ha visti partecipi convintamente alla maggioranza del sindaco Lanzara, forti anche di un assessorato importante, assegnato al consigliere Franco Longanella, che comprende i Lavori Pubblici, le Manutenzioni, l’Edilizia Privata e Sovvenzionata, la Rete Pubblica e l’Unione dei Comuni e con deleghe alla consigliera Mena Pascariello su Edilizia Scolastica e Commercio, ma che progressivamente ci ha resi molto critici per diverse motivazioni.
1.Gruppo unico: lo abbiamo accettato pensando che fosse uno strumento utile ad affrontare i problemi sul tappeto senza troppe mediazioni di partiti e gruppuscoli, ma alla lunga è diventato lo strumento dove le decisioni arrivavano già preconfezionate , rispetto alle quali proposte diverse dal coro non erano mediate, ma messe da parte e respinte al mittente.
2.Deleghe ai consiglieri del gruppo: mentre operavamo per la gestione interna delle reti (metano, fognature, illuminazione , gestione idrica), come recitava il programma elettorale, siamo stati sistematicamente scavalcati da decisioni superiori, prendendo atto che anche ai funzionari veniva intimato di non recepire le nostre linee direttive.
3.Giunta Comunale: i suoi lavori sono stati soggetti troppo spesso alla estemporaneità, comunicati all’ultimo momento, senza ordini del giorno e senza la possibilità di intervenire nella creazione delle proposte.
4.Lavori Pubblici: nonostante avessimo proposto progettazioni esecutive pronte per essere realizzate, provenienti anche dalle amministrazioni precedenti, esse non sono mai state inserite nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, compreso l’ultimo. Teatro Comunale: nonostante la presenza di fondi a disposizione e con l’opera già avviata, non si è mostrata alcuna disponibilità a procedere alla conversione in un teatro all’aperto e multifunzionale. Campo Sportivo Comunale: i fondi residui, su nostra proposta , potevano essere utilizzati per costruire una tribuna e spogliatoi dedicati ai bambini ed invece languono. Inoltre, non si è dato seguito alla gara per la gestione del Campo approvato al primo Consiglio Comunale della legislatura, che sicuramente avrebbe consentito una gestione meno onerosa ed un minore deterioramento della struttura (vedi terreno di gioco, servizi fognari, idrici ed illuminazione).
5 Castel San Giorgio Servizi e servizi sul territorio: nel programma elettorale non è riportata nessuna intenzione di sopprimere la società in house, né di privatizzare i servizi (pubblica illuminazione, raccolta differenziata, cimitero, ecc). Anzi le nostre proposte dovevano condurre ad una sempre maggiore espansione della stessa società, perché si potesse gestire tutti i servizi con maggiore efficienza e risparmio per i cittadini, garantendo anche la tutela dei lavoratori e la creazione di nuovi posti di lavoro. Le scelte del gruppo unico invece sono sempre andate nel senso opposto ed hanno portato la società sull’orlo del baratro . I servizi affidati all’esterno, con maggiori costi per la cittadinanza, oltre che ad uno scarso controllo comunale sugli stessi. Non ne parliamo della gestione clientelare delle assunzioni.

6.PUC Il nuovo strumento urbanistico ha subito un iter contorto e contraddittorio, che ha portato a scelte per niente condivisibili, mai condivise con gli esponenti del nostro gruppo. Dire di essere partiti dal piano Longanella, gestito con trasparenza e con il coinvolgimento di partiti, associazioni e cittadini, per stravolgerlo completamente nelle stanze chiuse, senza nessuna condivisione con la cittadinanza è di una gravità insopportabile per qualunque persona per bene e rispettosa delle istituzioni . E tante altre cose non meno gravi. Ma non possiamo più tollerare la divisione dei consiglieri tra buoni e cattivi, perché non funzionali a scelte gravi e non condivisibili lungo un triennio in cui nulla è stato realizzato di concreto. Anzi, distruggendo quanto di buono e faticosamente Castel San Giorgio si era dato per garantire vivibilità e controllo del territorio in maniera autonoma. Il problema di questa Amministrazione era e rimane il PUC, tutto il resto è contorno. E dato che il PUC è di tutti, non possiamo accettare che sia solo di alcuni! Pertanto, riteniamo che il nostro mandato debba essere messo a disposizione della cittadinanza, che ce lo ha affidato col voto, lavorando con disciplina e onore” (articolo 54 della Costituzione italiana) ed aggiungiamo con dignità, nel pieno interesse del Paese. Ed è per questi motivi che quindi abbiamo rimesso le deleghe nelle mani del sindaco e perciò invitiamo tutti quanti hanno a cuore il vero bene comune a partecipare alla vita pubblica, spazzando via questi teatrini del “parlo bene e ficco male”! Infine, ai toni altisonanti ed enfatici, che non dicono nulla, ma pensano di affabulare qualcuno. rispondiamo chiedendo a chi ha veramente a cuore il bene del Paese di impegnarsi accanto a noi in prima persona”.

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