La precisazione
La vicenda prof licenziati ha visto la replica da parte dei docenti abilitati. La sentenza del Consiglio di Stato 7789 del 2019 ha stabilito che chi non era abilitato all’insegnamento non poteva partecipare ai concorsi del 2016 e del 2018. È quanto evidenziato dai prof abilitati, coloro che hanno dovuto superare concorsi selettivi (tipo Pas, Sics, Tfa) per accedere al concorso per l’insegnamento. In una missiva, giunta in redazione, gli insegnanti abilitati puntualizzano che i prof licenziati hanno partecipato “con riserva” al concorso indetto dal Miur nel 2016, in virtù di una sentenza cautelare, poiché sprovvisti di abilitazione.
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Tradotto in parole povere, potevano concorrere ma in attesa di un giudizio in merito sulla loro posizione (con riserva). Giudizio che, dopo vari ricorsi amministrativi, é arrivato con la sopra citata sentenza. Gli insegnanti vincitori di concorso “non abilitati” sono stati inseriti nelle graduatorie di merito da parte degli uffici scolastici regionali. Anche qui, ogni regione ha agito in modo autonomo, c’è chi li ha inseriti a pettine, chi in coda e chi ha invece non li ha proprio inseriti. I docenti abilitati e vincitori di concorso precisano, inoltre, che i posti liberati dai licenziamenti saranno recuperati con l’immissione in ruolo 2020. Tali posti saranno assegnati a docenti vincitori a pieno titolo del concorso 2016 e 2018. Dunque nessun taglio, l’organico per l’anno scolastico 2020/2021 resta invariato.
Giuseppe Colamonaco