Nocera Inferiore, il torrente Solofrana torna a vivere

Ventre: “Acque più chiare dopo la chiusura delle industrie non alimentari”

É sorprendente quello che é accaduto ad uno dei due torrenti nocerini dopo la chiusura delle industrie, l’acqua del Solofrana, da anni torbida ed inquinata, é tornata ad essere più chiara. La conferma arriva dagli scatti dell’ambientalista Emiddio Ventre che, ieri, ha fotografato il letto del torrente, e con gran sorpresa, dopo aver confrontato l’immagine con una precedente, ha costatato la notevole differenza. L’attivista ha pubblicato le foto sul  proprio profilo social ed ha scritto: “Non abbiamo bisogno più di prove. Torrente Solofrana a Nocera Inferiore. La prima foto è di oggi a 10 giorni dalla  chiusura delle industrie non alimentari per emergenza Covid;  mentre la seconda è del 7 marzo 2020. Il colore rosso scuro, tipico della Solofrana degli ultimi 50 anni, purtroppo è da attribuire allo scarico delle acque di concia delle concerie, ciò vuol dire che evidentemente  il depuratore consortile di Solofra non fa bene il suo lavoro. Adesso abbiamo l’evidenza, anche se non scientifica,  che il sistema di depurazione industriale esistente non funziona  in quanto eluso o addirittura  bypassato”. Un dato che fa riflettere e che pone l’accento sulla funzionalità della depurazione e sulle industrie che sono presenti a monte.

“Sicuramente – continua Ventre – il colore e la qualità  dell’acqua migliorerà nei prossimi giorni, come successo gradualmente nei giorni precedenti, ciò evidentemente è da attribuire alla presenza di eventuali residui in fase di smaltimento”. Diversa invece la situazione per l’altro torrente, il Caviola: “Resta immutata invece la qualità delle acque del Torrente Cavaiola,  ormai in secca nel tratto da Cava a Nocera Superiore, ma che tristemente a Nocera Inferiore viene alimentato dai reflui urbani cittadini come succedeva nell’antica Pompei nell’attesa dal 2003 di essere collegati al depuratore di Angri”. La prova provata della riduzione degli inquinanti nei due torrenti nocerini, arriva direttamente dal fiume Sarno, dove essi confluiscono: la nitidezza dell’acqua di questo periodo non la si vedeva da anni.

Giuseppe Colamonaco

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