Infuriano le polemiche a Castel San Giorgio dopo la scelta di convocare il consiglio comunale per l’approvazione del Puc.
La levata di scudi è generale. Ad insorgere l’opposizione ed anche pezzi della stessa maggioranza. In campo anche il circolo locale di Legambiente, tutti compatti nel chiedere il rinvio del consiglio a quando l’emergenza sarà passata. Intanto i 5 consiglieri di opposizione Andrea Donato, Antonino Coppola,Vincenzo Di Leo,Vincenzo Lamberti e Aniello Capuano hanno sottoscritto un documento inviato alle maggiori cariche dello Stato, da Mattarella al Prefetto, da De Luca al Questore e ai carabinieri, nel quale stigmatizzano l’inopportunità di convocare il consiglio comunale su di un argomento tanto delicato e di interesse pubblico, in un momento storico particolarmente critico ed emergenziale. “È un atto assurdo che come opposizione abbiamo il dovere di denunciare- ha affermato Andrea Donato- eppure in maggioranza ci sono anche dei medici, al di la della politica, mi sarei aspettato da loro maggiore senso di responsabilità”.
A replicare ad accuse e polemiche è la sindaca Paola Lanzara che difende a spada tratta la scelta.
“La maggioranza che mi onoro di guidare – ha affermato Paola Lanzara – crede che l’approvazione del Puc, che ci ha visti impegnati seriamente da oltre due anni, possa essere un volano per l’economia del paese. Dopo oltre 40 anni di attesa e a maggior ragione con la severa crisi economica che potrebbe seguire alla pandemia del Covid-19 è necessario procedere spediti specie con una programmazione a medio e lungo termine che tuteli per quel che è possibile l’economia del nostro territorio e della nostra comunità. La ripresa economica dopo un periodo di interruzione (lockdown!) così significativo va aiutata con ogni mezzo.Siamo convinti che l’approvazione del Puc sia un atto di responsabilità”. L’unico interesse che abbiamo a cuore e’Castel San Giorgio! A questo riguardo va poi precisato, per amor del vero, che il Consiglio comunale era stato programmato prima che si giungesse alle attuali restrizioni sociali e di ordine pubblico e per ragioni sanitarie”.