Castel San Giorgio. Il Coronavirus non ferma il Puc

L’ intervento dei consiglieri comunali Coppola e Lamberti che si chiedono perché tanta fretta

Perché TANTA FRETTA ?
Inizia così il documento sottoscritto dai consiglieri comunali Antonino Coppola e Vincenzo Lamberti.

<<È perfettamente comprensibile- scrivono i componenti del gruppo misto- che una Amministrazione brami di portare a termine i propri obiettivi in particolar modo se questi hanno comportato uno sforzo notevole ed un percorso particolarmente impegnativo. Diventa però non più comprensibile, né giustificabile, allorquando per il raggiungimento di questi obiettivi vengono trascurati, disattesi, calpestati, ignorati i più elementari principi di salvaguardia della salute pubblica che questo particolare momento storico del nostro paese impone. Allora la convocazione del Consiglio Comunale per l’approvazione del PUC - continuano Coppola e Lamberti-ci impone qualche riflessione sulla opportunità di celebrare la seduta di Consiglio in un momento di gravissima difficoltà che ci vede tutti coinvolti. Né ci si può nascondere dietro un termine di scadenza perentorio che sicuramente non c’è. I termini di approvazione del PUC sono definiti dal comma 5 - art. 3 - del Regolamento n. 5 del 4 agosto 2011 della Regione Campania “REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO” che assegna il “… termine perentorio di sessanta giorni dal ricevimento degli atti al Consiglio comunale a pena di decadenza del piano adottato”. Orbene il PUC, modificato con le prescrizioni della Provincia di Salerno, è stato trasmesso dal RUP geom. Mario Zappullo e dai progettisti del Piano al Sindaco, alla Giunta ed al Segretario Generale in data 10.03.2020 con nota prot. n. 7283. Il termine perentorio scade quindi il 09.05.2020, data entro la quale dovrebbe esaurirsi la fase acuta del contagio da COVID-19. Allora, se: - Non vi è un imminente termine perentorio da rispettare; - Dopo la convocazione del Consiglio sono state emanate ben 3 o più ordinanze del Presidente della Regione con disposizioni sempre più stringenti, che tra l’altro vietano riunioni assembleari; - Ci accingiamo a vivere la fase più critica di contagio da COVID-19 con interessamento anche delle nostre zone; - La celebrazione del Consiglio Comunale comporta la permanenza in aula di consiglieri, tecnici e pubblico per diverse ore (vista la complessità dell’argomento da trattare) con innegabile esposizione al rischio di contagio; - Anche la politica sta pagando un pesante tributo al Contagio da Coronavirus (on. Cirielli, On. Zingaretti, circa 40 parlamentari e cosi via …); - Abbiamo chiuso attività professionali, imprenditoriali, industrie, artigiani, commercianti, con pesantissimi riflessi economici, al solo scopo di limitare il contatto tra le persone; - Siamo rinchiusi nelle case cercando di limitare la possibilità di contagio per noi stessi e per i nostri cari, con particolare attenzione per i bambini e le persone anziane; il quesito che si pone non è più “È UN BUON PUC O NON LO È ?” Su questo potremmo discutere giorni o mesi senza arrivare, come è giusto che sia, ad una conclusione unanime. L’Amministrazione Comunale ha, ed avrà per altri 2 anni, i numeri sufficienti per determinarsi sulle sorti del PUC e noi accetteremo, che ci piaccia o no, la decisione in modo democratico e rispettoso perché espressione della maggioranza dei cittadini. Il quesito ora è: “PERCHE’ TANTA FRETTA ?”>>.

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