La consigliera comunale di minoranza, chiede l’intervento del sindaco e della segretaria comunale
È ormai un fatto notorio la difficoltà che sta attraversando da mesi l’ufficio elettorale. Una vicenda che non é passata inosservata e su cui é intervenuta Rita Greco.
Dai banchi della minoranza consiliare, l’appello della consigliera a risolvere la questione, non si é fatto attendere: “É incredibile che l’ufficio elettorale sia fermo da mesi. Un disservizio di cui sono testimone oculare, io stessa, infatti, ho dovuto penare non poco per il rilascio del certificato elettorale. Per ottenerlo più di 20 giorni e sto parlando di mesi fa, prima delle amministrative. Menomale che doveva essere l’amministrazione dello snellimento burocratico, hanno tanto snellito da bloccare Palazzo San Carlo”.
La Greco, ancora una volta, si è soffermata sul caso Gambino: “Com’è possibile che un ufficio così importante non funzioni. Forse la questione elettorato passivo di Gambino é difficile da gestire? Chiedo alla segreteria comunale, ancora una volta, di porvi rimedio. Ci sono le elezioni regionali alle porte e pare che nemmeno i dati delle ultime amministrative siano partiti dall’ufficio alla prefettura. Si ha forse paura di comunicare la cancellazione di qualcuno? Io non ho paura, la legge é chiara, per la sentenza della Cassazione, Gambino, poiché incandidabile, va cancellato dell’elettorato passivo: lo dice l’articolo 143 comma 11 del Tuel, aggiornato dalla legge 1 dicembre 2018 n.132. Da consigliere comunale chiedo al sindaco facente funzioni di provvedere ad horas, con l’ufficio bloccato, si rischia di non validare i 18enni per il voto e di non ottemperare all’iter richiesto per le elezioni regionali. Il Comune potrebbe incappare in un provvedimento della prefettura, per questa vicenda, ed io pretendo, prima da cittadina e poi da consigliere comunale, che il prefetto Russo intervenga, anche con la diffida”.
Pochi giorni fa, la vicenda é stata affrontata anche dagli uomini della prefettura di Salerno, in visita a Pagani. Probabilmente per rendersi conto in prima persona delle difficoltà.
Giuseppe Colamonaco