Lanzara si stringe intorno al suo santo prediletto e si appresta a celebrarne anche quest’anno la memoria in un giubilo di fede e tradizioni.
Il culto per San Biagio affonda le radici nel lontano 1309 quando alcuni mercanti di stoffa trasportarono le reliquie del vescovo e martire da Maratea fino a Lanzara, la frazione di Castel San Giorgio dove da 710 anni vengono custodite gelosamente nella Chiesa intitolata al Divo Blasio. Anche quest’anno il comitato festeggiamenti presieduto dal parroco don Rocco Aliberti, ha messo a punto un ricco programma di eventi religiosi e civili. Dalla novena partita il 24 gennaio con il coinvolgimento di tutte le associazioni e i gruppi parrocchiali, all’evento gastronomico con le oltre dieci mila polpette ed i mille carciofi preparati, per concludere con l’attesa celebrazione del 3 febbraio, giornata in cui migliaia di fedeli giungeranno a Lanzara. La prima messa del 3 febbraio sarà celebrata alle 6 del mattino, a seguire le celebrazioni delle 7,30 e delle 09.00.
Alle 11 il Solenne Pontificale presieduto dall’arcivescovo metropolita S.E. Mons. Andrea Bellandi. Subito dopo dalla piccola chiesetta partirà la storica processione, la più breve d’Italia per il percorso, appena 500 metri, ma anche la più lunga per durata, non meno di 2 ore. Alle 12.30 l’antica statua di San Biagio sarà portata in processione secondo un preciso cerimoniale. Dall’altare all’uscita sarà sorretta dai medici, San Biagio infatti era un medico, e poi subito dopo, di volta in volta, trasportata dai fedeli. Lungo il percorso le bancarelle dei “panellari”con le tradizionali panelle, otto piccoli panini di pane azzimo legati tra loro in ricordo del pane mangiato dal santo nella grotta del monte Argeo. Le celebrazioni riprenderanno nel pomeriggio, alle 14.30, 16,17 e 18.30. Per tutta la giornata, tranne che durante la celebrazione delle Messe, sarà possibile ricevere la tradizionale unzione della gola per scacciare le malattie respiratorie. Rito che si ripete ormai da secoli. Prevista in serata anche la degustazione delle tipiche polpette di San Biagio.
Luisa Trezza