D’Onofrio fa una riflessione sulla vicenda.
“Una convocazione non urgente”, è quanto affermato dalla presidente del consiglio comunale di Pagani Enza Fezza, riguardo alla recente comunicazione della Prefettura. Le copie degli atti delle sentenze sull’incandidabilità del primo cittadino passate in giudicato, inviate, prima dal procuratore della Repubblica Antonio Centore ai consiglieri comunali e poi dall’organismo territoriale di governo al presidente del consiglio comunale, non hanno scosso la maggioranza. La presidente Fezza sul caso in questione è stata chiara: “Sto valutando il da farsi. È solo la presa in consegna di cose già note. Poi la candidabilità del sindaco è stata già votata nella prima seduta》. Probabilmente la vicenda sarà discussa in un prossimo consiglio comunale già in programma, durante il quale, ci sarà forse solo un intervento della presidente dell’assise. Quindi nessuna convocazione di consiglio comunale ad hoc: non c’è fretta e nemmeno urgenza. La questione è stata affrontata anche dal consigliere di Fdi Massimo D’Onofrio: “Parte delle opposizioni continuano ad invitarci ad un confronto in consiglio, cosa che abbiamo fatto per ore ed ore nelle precedenti sedute. Se servirà tornare sull’argomento non ci sottrarremo, ma l’opposizione urla e sbraita ma ci spiegasse cosa vogliono dal consiglio e su cosa si dovrebbe esprimere”. L’ex candidato sindaco ha fornito sulla vicenda una sua personale riflessione: “Una parte della minoranza consiliare sta lavorando per far tornare nuovamente i commissari a Pagani; sconfitti nelle urne lo saranno anche dalla legge perché il loro tentativo, dannoso soprattutto per la città, cadrà nel vuoto perché l’amministrazione durerà 5 anni. Stanno strumentalizzando le comunicazioni di rito degli organi istituzionali che, per chiarezza, hanno solo notificato la sentenza di incandidabilità, notizia già nota da un mese e per la quale nessuna entità ci ha diffidato a continuare a governare.
Pertanto approfitto per smentire anche le voci di chi ritiene che gli atti prodotti finora siano nulli”. Dunque, secondo D’Onofrio, solo confusione ed incertezza per i cittadini paganesi :”Una opposizione arrabbiata sta cavalcando il caso piuttosto di dare una mano per far rinascere la città. Gli avversari si sconfiggono nelle elezioni non nei tribunali ma purtroppo c è chi preferisce boicottare piuttosto che collaborare. Non facendo chiarezza fanno solo terrorismo”. Vige quindi sulla vicenda un clima sereno da parte della maggioranza: “Ad oggi Gambino amministra nel pieno dei poteri di un sindaco proclamato e, giunta e consiglio, approviano atti legittimi ed efficaci. RItengo il caso/kaos Gambino un “fatto giuridico ” unico in Italia e di difficile interpretazione ma, se alla fine del procedimento di revocazione, resterà incandidabile, lo sarà per le prossime elezioni. Non è immaginabile lo scioglimento del consiglio, fattispecie che se contemplata dalla sentenza sarebbe già avvenuta, e, non credo che Ministero o Prefettura avrebbero lasciato una amministrazione in vita per un mese se illegittima”.
gc