Zingaretti a Pagani: un’altra Italia è possibile. Ma la città di Sant’Alfonso gli riserva un’accoglienza tiepida

Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd arriva puntualissimo a Pagani, prima delle 15.30, l’orario fissato per l’incontro al centro sociale. Ne approfitta così per un caffè e per stringere la mano a sostenitori ma anche semplici curiosi.

È la sua prima volta in provincia di Salerno da segretario dei Dem e il partito ha scelto Pagani perché qui c’è una lista con il simbolo del Pd, di questi tempi una scelta coraggiosa. Doveva andare anche a Sarno ma una tragedia ha fatto sospendere per due giorni la campagna elettorale e così la tappa Sarnese è stata cancellata. Erano in tanti ad attendere Zingaretti ma non in tantissimi. Sebbene fosse arrivato per tirare la volata a Bottone, la città non ha preso d’assalto il centro sociale. C’erano i fedelissimi del sindaco uscente, i candidati della lista Pd con l’uscente Giusy Fiore a fare da moderatrice ma pochi simpatizzanti e sostenitori paganesi. Presente invece il gotha del Pd provinciale, dal presidente della Provincia Strianese al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, dal segretario provinciale Enzo Luciano al segretario regionale Elio Annunziata, e ancora gli onorevoli regionali Amabile e Picarone, il senatore Alfonso Andria, l’on.Tino Iannuzzi, l’europarlamentare Cozzolino, tantissimi amministratori locali, sindaci e assessori di Sarno con l’ex presidente della Provincia Giuseppe Canfora, il sindaco di Cava Vincenzo Servalli, il sindaco di Roccadaspide Iuliano e tanti altri. rtalive-zingaretti-paganiSul palco con Zingaretti anche i due candidati alle Europee , Anna Petrone ed il capolista per la Circoscrizione Sud , Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia. Nel corso del suo acceso intervento De Luca jr ha spiegato perché si è scelto Pagani, “qui nessuno si è vergognato del simbolo e c’è una lista del Pd in corsa alle comunali” ha detto. Indirettamente ha risposto anche a chi si chiedeva perché il segretario non fosse passato pure per Scafati, qui il simbolo del partito è assente, come è sparito anche da Nocera Superiore. “Siamo nella provincia più democratica d’Italia – ha detto orgoglioso De Luca jr dal palco del centro sociale di Pagani rivolgendosi in primis a Zingaretti – e questo è frutto di un buon lavoro amministrativo. In questa provincia c’è gente che ha voglia di combattere, di emergere, che vuol far leva sulle proprie competenze e professionalità per essere competitivi in Italia ed in Europa. Siamo in un comune che ha deciso di presentare il simbolo del Pd – ha continuato il figlio del governatore della Campania – ci siamo stancati di una classe politica che si vergogna del simbolo del nostro partito, noi rivendichiamo con orgoglio quei valori di libertà e di democrazia che rappresenta”.
La stoccata di De Luca jr è rivolta anche ai comuni al voto come Scafati e Nocera Superiore dove il simbolo non è presente. “Sono stati tolti tanti, troppi soldi al Mezzogiorno e al Sud ,- ha continuato l’on.Piero De Luca – solo per le periferie hanno cancellato 1,7 miliardi, come si può combattere la camorra e la criminalità se si tolgono questi fondi?
Hanno bloccato la TAV e stanno bloccando l’aeroporto di Salerno, settimana prossima saremo a Roma con i sindaci e le fasce tricolori per chiedere lo sblocco dei fondi”.
Dopo De Luca è stata la volta del magistrato napoletano Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia. “Vengo con estremo piacere a Pagani – ha detto – ci vengo ogni 11 dicembre per ricordare Marcello Torre che ha segnato un punto di svolta nella lotta alla criminalità degli appalti, si oppose fieramente ai primi appalti del dopo terremoto, per noi magistrati è un esempio”. E su queste parole la platea tributa un grosso applauso alla memoria del sindaco ucciso dalla criminalità. “Oggi mi sento caricato di una responsabilità enorme- ha affermato Roberti- lo scontro politico sull’Europa che vogliamo e sull’Europa che non vogliamo è molto acceso. Questo scontro lo portiamo anche in Europa dove si giocherà una partita importante e fondamentale anche per la tenuta della pace. Noi siamo per l’Europa dei popoli, un Europeismo sovrano che non cancelli la sovranità dei singoli Paesi. La sfida non è solo sulla crescita economica – ha continuato Roberti – ma anche sulla crescita democratica, sulla giustizia e sulla sicurezza. Non è l’immigrazione che crea problemi di sicurezza, il vero problema è la criminalità organizzata e il terrorismo transnazionale che condizionano le scelte politiche. Contrastare questi fenomeni è una priorità, la non gestione dei fenomeni migratori, quello che si sta verificando oggi è un segno che non si vogliono affrontare i problemi dell’immigrazione. È necessario che le forze democratiche e progressiste vincano per evitare una deriva molto pericolosa per l’Italia e l’Europa”. A chiudere la convention politica paganese dal respiro nazionale ed europeo è stato l’intervento di Zingaretti, un discorso pacato ma pungente, che ha toccato gli aspetti salienti della politica nazionale. “Dobbiamo tornare a combattere – ha esordito il segretario nazionale Dem e presidente della Regione Lazio – queste elezioni non si vincono andando a Porta a Porta o da Floris. La nostra battaglia è per le idee e sulle idee, il destino in gioco non è di una parte politica, dobbiamo salvare l’Italia dal rischio di un declino inarrestabile. Da giorni assistiamo all’insopportabile teatrino tra due partiti che fanno finta di litigare, Lega e Movimento 5 Stelle, che si vergognano e propongono un balletto di polemiche che dobbiamo svelare.

pagani-zingaretti-rtaliveDi Maio critica Salvini ma dimentica che è ministro grazie ai voti dei cinque stelle. Salvini è forte con i deboli e debole con i forti – ha detto ancora Zingaretti – si preoccupasse della lotta allo spaccio, alle mafie e non della cannabis. Tornare a lottare significa guardare negli occhi le persone e le loro paure, non chiudiamoci tra noi che siamo convinti, il 4 marzo scorso le paure degli italiani sono state catturate dai populisti, per carità le paure sono giuste e motivate,- ha aggiunto-sono fondate le paure, si sta peggio rispetto a 10 anni fa, le persone hanno paura, oltre a crollare la ricchezza sono cresciute le disuguaglianze sociali, vi è una evidente difficoltà di accesso ai beni comuni primari. Noi non cavalchiamo le paure degli italiani, noi vogliamo risolvere quelle paure mettendo in campo politiche coraggiose. Combattere significa anche dire la verità, 11 mesi di selfie, di immobilismo e di finti litigi stanno condannando l’Italia. Nel 2017 avevamo l’1,7 % di crescita annua, oggi siamo allo 0,1 %. Oggi noi presidenti di Regione tocchiamo con mano questa recessione, solo nel Lazio ho registrato il 25% in più di domande di cassintegrazione. Investire sulla povertà è profondamente giusto, noi dovevamo crederci di più. Il reddito di cittadinanza per me è un reddito di sudditanza. Il Ministro del tesoro ha confermato che dal 27 maggio o aumenta l’IVA o avremo 4 miliardi di tagli alla spesa pubblica e noi su queste cose non possiamo tacere. Lasciatemi applaudire a tutti quei giovani che si avvicinano e li prendono in giro, che li scimmiottano con i selfie, questi giovani sono il segnale che l’Italia sta reagendo e che parte dai giovani il cambiamento,un’altra Italia è possibile”.

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